Pagina:Vivanti - Naja Tripudians, Firenze, Bemporad, 1921.djvu/140

136 Naja Tripudians


tante lunghe giornate e tante malinconiche sere.... A quel pensiero strinse più forte al braccio paterno la guancia accaldata.

Il babbo non si mosse. Allora Leslie volse il viso e premette sulla manica della vecchia giacca color tabacco un bacio.

— Pensa, papà, — disse piano, — che per Natale saremo di nuovo qui.

— Sì, sì, — confermò Myosotis avvicinandosi anch’essa e cingendo col braccio il collo di suo padre; — per Natale saremo qui. — E si chinò a baciargli i capelli troppo presto imbiancati. — Staremo a Londra tutt’al più quindici giorni.

Il chiarore della lampada illuminava quella testa argentea tra le due testoline dorate; e la vecchia Jessie, nell’ombra, col vassoio da thè tra le mani, le guardò e sentì nel suo rigido petto fondersi di tenerezza il cuore.

— Sicuro! staremo tutt’al più quindici giorni, — fece eco Leslie.

— Sono anche troppi, — brontolò d’improvviso Jessie dal fondo della stanza. E con una nota spezzata nella voce, soggiunse: — La vostra mamma, se fosse qui, non vi lascerebbe andare.