Questo testo è stato riletto e controllato. |
◄ | Elegie - L'anello | Elegie - Lapide | ► |
V
Muore. Sfugge alla morta pupilla
già il bimbo che geme al suo piede:
ode un suono lontano di squilla:
4son due... gli occhi, grave, apre: vede.
Uno piange, ma l’altro sorride
d’un bianco sorriso di cieco.
Ella guarda, ella pensa: lo vide
8così: quando? e ha come l’eco
d’un gran pianto nel cuore, la traccia
di lagrime morte negli occhi.
Ah! ricordano un peso le braccia,
12ricordano un peso i ginocchi,
grave. Due sono i bimbi: uno piange;
ma dorme il più piccolo ancora:
ella versa dal cuor che si frange
16le lagrime d’ora e d’allora.
— Dormi, o angelo — o angelo, déstati,
déstati — mormora il cuore.
Tra la culla e una bara s’arresta
20la mano sua, rigida. Muore.
Il suo primo, il suo morto, è sparito
con lei che nell’ombra lo reca:
piange l’altro; ella n’ode il vagito
24col bianco stupore di cieca.