Monete dei romani pontefici avanti il mille/Giovanni XII
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955-964.
Ottaviano figliuolo d’Alberico dodici giorni dopo il decesso di Agapito si fece da’ suoi aderenti eleggere papa, ed in tal occasione cangiò il proprio nome in quello di Giovanni, e fu il primo che introducesse tal uso.
Il re Ottone, che aveva lasciato a Berengario il regno d’Italia ma come suo vassallo, pregato da queste popolazioni stanche della sua tirannia, vi mandò nel 956 il proprio figliuolo Lodulfo che in breve battutolo, lo costrinse a fuggire, ma essendo egli mancato dopo qualche tempo di vita, ritornò Berengario ad opprimere gl’Italiani, ed estese le sue vessazioni al ducato romano, per il che Giovanni mandò ad Ottone due legati con preghiera che venisse a difendere lo stato della Chiesa. Allora di nuovo sceso questi in Italia e venuto a Milano vi fu solennemente incoronato re nel mentre che Berengario e Adalberto eransi chiusi in due differenti fortezze.
Intanto preparandosi Ottone per andare a Roma a ricevere la corona imperiale dal papa promessagli, mandogli nella seguente formola il suo solenne giuramento. Si permittente Domino Romam venero, Sanctam Romanam Ecclesiam, et te Rectorem ipsius exaltabo secundum posse meum; et numquam vita, aut membra, et ipsum honorem, quem habes, mea voluntate, aut meo consilio, aut meo consensu, aut mea exhortatione perdes. Et in Romana urbe nullum placitum aut ordinationem faciam de omnibus, quae ad te, aut ad Romanos pertinent, sine tuo consilio. Et quidquid in nostram potestatem de terra Sancti Petri pervenerit, tibi reddam. Et cuicumque regnum Italicum commisero, iurare faciam ilium, ut auditor tibi sit at defendendam terram Sancti Petri secundum suum posse1.
Da questo giuramento risulta che Ottone s’obbligò di continuare l’opera de’ Carolingi, amministrando in Roma la giustizia d’accordo col papa, e prendendo la difesa e protezione del patrimonio di S. Pietro, cioè dello stato della Chiesa romana.
In seguito essendo esso venuto in questa città, fu da Giovanni unto imperatore il 2 febbraio 962 dopo incirca quarant’anni che l'impero era vacante.
Intanto il nuovo augusto fece riconoscere re d’Italia il piccolo Ottone suo figliuolo, il quale gli successe poi nell’impero.
Papa Giovanni, senza che ben se ne conosca la causa, che pare sospetto quanto ne racconta Luitprando tutto partigiano d’Ottone e sempre maldicente de’ papi, cominciò a trattare nel 963 con Adalberto già re d’Italia, anzi lo fece venire nella stessa Roma, ciò che fu causa che l’imperatore con grosso esercito si muovesse contro questa città, e per forza entratovi vi fece in un conciliabolo deporre Giovanni, ed eleggere a sua vece l’antipapa Leone VIII. Ma appena erasene allontanato Ottone che il papa vi rientrò, ma poco vi durò che dopo otto giorni di malattia passò all’altra vita sulla metà di maggio dell’anno 964.
Nel mentre che tali cose accadevano, i soldati dell’imperatore presero tutte le fortezze che ancora tenevano per Berengario, ed avuti nelle mani lui e la moglie Silla, furono mandati in un castello della Germania.
Vari sono i denari che con tutta sicurezza si possono dare a questo papa, e la prova che suoi siano e la parola Dominus titolo che da nessun altro Giovanni fu preso, e che egli usava perchè la signoria di Roma già teneva prima d’essere papa, e che conservò separata dalle cose puramente ecclesiastiche, usando perciò negli atti a quella relativi il suo primo nome di Ottaviano.
I primi furono da esso fatti coniare avanti l’incoronazione di Ottone nel 962, epperciò hanno il solo suo nome, ed in uno (Tav. VIII, N° 4) leggesi da una parte DOMNVS IOHAN in giro attorno al campo nel quale e in monogramma PAPA, e dall’altra attorno al monogramma di ROMA è scritto SCS PETRVS.
In altro (Tav. VIII, N° 5) collo stesso monogramma nel diritto vi e in giro DOMNVS IOAN, ed è il rovescio uguale al precedente.
Nel terzo (Tav. VIII, N° 6) leggesi in giro DOM IOANNES colla parola PAPA assieme legata nel campo da un lato, e dall’altro col solito SCS PETRVS una rosa nel mezzo; forse che questo pezzo senza il ROMA sia stato altrove battuto quando egli dovette fuggire da quella città, ed assentarsene per alcun tempo.
Vario assai è il loro peso, trovandosi dopo molto tempo migliorato, che il primo è di grani 31, il secondo di grani 24, ed il terzo di grani 25.
I seguenti appartengono certamente agli anni 962 e 963, cioè dall’incoronazione d’Ottone alla fuga di Giovanni, leggendovisi i due nomi.
Essi sono quattro, e sul primo (Tav. VIII, N° 7) evvi attorno alla figura dell’imperatore OTTO IMPERATO da una parte, e dall’altra in giro DOM IOANES con in mezzo PAPA colle lettere assieme legate.
Il secondo (Tav. VIII, N° 8) è uguale al sudetto, ad eccezione che le lettere PAPA sono staccate.
Nel terzo (Tav. VIII, N°9) il diritto ha attorno al nome dell'imperatore OTTO in giro DOM IOHAN PAPA, ed il rovescio una mano destra aperta e distesa con attorno SCS PETRVS.
Il quarto (Tav. VIII, N° 10) è affatto uguale al precedente fuorchè il nome del papa è scritto IOANES.
Il peso è pel primo di grani 28, pel terzo e pel quarto di grani 24.
II Cinagli altro ne aggiunge ma senza il Dominus, esso perciò non può essere di questo Giovanni ma di altro posteriore come vedremo.