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cioè Ottone sassone re di Germania; ma venutovi esso nel 951 e fermatosi qualche tempo in Pavia per tentare il papa affine d’avere la corona imperiale visto ciò non riuscirgli per causa anche del patrizio Alberico, se ne tornò in Germania.

Dico che Alberico impedì che Ottone non fosse coronato imperatore dal papa, la cagione fu che quegli dandosi il titolo di patrizio aveva in Roma usurpato i diritti imperiali, e benissimo conosceva che qualora il sudetto ciò avesse ottenuto, egli avrebbe perduto quella signoria che colla sola forza teneva.

Finalmente anche egli dovette pagare il suo tributo alla natura, essendo morto nel 954, lasciando però il governo di Roma al figliuolo Ottaviano, che fu poi pontefice col nome di Giovanni XII.

Anche il buon pontefice Agapito sul finir di novembre del 955 passò agli eterni riposi, lasciando la cattedra di S. Pietro vacante d’un ottimo papa.

I due denari che abbiamo di lui hanno come quelli di Marino il nome di Alberico, e di essi uno (Tav. VIII, N° 2) ha nel campo del diritto in monogramma AGAPVS per Agapitus ed attorno ALBERICVS, e nel rovescio una mezza figura tenente colla destra una croce con attorno SCS PETRVS, e questo denaro trovasi pesare grani 21.

L’altro (Tav. VIII, N° 3) ha nel diritto AGAPITVS PA in giro attorno al campo nel quale vedesi l’effigie di S. Pietro tenente colla destra una croce come sovente anticamente rappresentavasi e colla sinistra una sola chiave: nel rovescio poi ha nel centro in monogramma ALBR con attorno SCS PETRVS, e di esso ignoro il peso.

Dalla morte di questo tiranno alla sua, cioè durante più d’un anno, dovrebbe questo papa aver coniato monete col nome di Ottaviano, ma sinora, per quanto a me consta, non se ne conoscono.


GIOVANNI XII

955-964.


Ottaviano figliuolo d’Alberico dodici giorni dopo il decesso di Agapito si fece da’ suoi aderenti eleggere papa, ed in tal occasione cangiò il proprio nome in quello di Giovanni, e fu il primo che introducesse tal uso.

Il re Ottone, che aveva lasciato a Berengario il regno d’Italia ma come