Meglio era, Amor, che mai di tua dolcezza
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XV secolo
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Questo testo fa parte della raccolta Opere (Lorenzo de' Medici)/III. Rime
xxxiii
[Meglio è non conoscere le dolcezze d’Amore, che esserne poi del tutto privato.]
Meglio era, Amor, che mai di tua dolcezza
provassi alcuna cosa o del tuo bene:
ch’è facil cosa a sopportar le pene
all’alma lungo tempo al male avvezza.
Cosí piú si disia e piú si prezza
il ben ch’altri conosce, onde ne viene
piú doglia al cor, se quel possiede e tiene
Fortuna il vieta, lo interrompe e spezza.
Quel che giá disiai nol conoscendo,
m’avea condotto assai vicino a morte,
cercando quel che m’era incerto e nuovo:
or ch’io l’ho visto, lo conosco e intendo;
pensa, Amor, quant’è dura la mia sorte,
poi che privato di tal ben mi truovo.