Meditazioni sulla economia politica con annotazioni/LX
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§. XL.
Carattere d’un Ministro di Economia.
Annotazioni.
Con quei colori medesimi, coi quali Monsieur Thomas dipinse da Maestro il carattere d’un Ministro di Finanza, e di Economia nell’Elogio del Duca di Sully, e si servì anche Rousseau nel rappresentarci il Ministro di Stato, si sforza il nostro Autore di analizzare i talenti necessarj ai Ministri di questa medesima sfera.
Monsieur Thomas però, nè Rousseau non tentarono mai di sorprendere con la fulminante proposizione, che il Ministro di Economia debba sopra ogni cosa esser attivo nel distruggere, e cautissimo nell’edificare. Distruggere i mali è cosa utile e necessaria; ma non conviene confondere i mali con le opinioni: non bisogna immaginarsi, che sia bene tutto ciò ch’è strano ed inusitato, e sia male tutto ciò ch’è legitimato dall’esperienza, e consacrato dal costume, e dalle circostanze d’una Nazione: non è da credere mai, che i fatti abbiano meno forza dell’autorità, e che basti franchezza e vivacità per piegare gli uomini saggi e prudenti a credere, che le umane Società siano come le Truppe degli Animali conducibili a capriccio d’un solo, e che rinunziando essi all’esperienza, alla cognizione delle cose, al tranquillo esame delle conseguenze, si possano indurre a permettere, che il destino delle Nazioni sia posto all’azzardo d’un incerto e pericoloso avvenire; e che finalmente conoscendo la catena che lega tanto il Mondo Fisico, che Morale, per cui le infinite ed occulte relazioni propagano rapidamente qualunque siasi ardita o inconsiderata operazione, possano di buona voglia acconsentire ad esperimenti, che sembrano diretti ad abbattere i fondamenti più solidi dell’Economia Politica, e della Finanza.
E questo è quanto abbiamo creduto noi di notare su questo Libro, contentandoci di ricordare i buoni principj d’una scienza, in cui ciaschedun vivente, unicamente per esser tale, si crede in diritto ormai di dogmatizzare; ed ommettendo tutta l’analisi, che poteva farsi delle proposizioni, e delle conseguenze, delle quali è ripieno. Nostra speranza è, come siamo stati avvertiti da Persona saggia e prudente, che questo Libro sia stato fatto per ischerzo, e per gioco, come si fanno i Poemi, i Romanzi, gli Almanacchi; ma che in sostanza i Dogmi dell’Autore siano ben diversi da quello che quì apparisce, e che perciò appunto siasi con tanta gelosia e precauzione impenetrabilmente tenuto occulto.
I L F I N E.