Matematica allegra/2i
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Un dolce sogno
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Ciò detto, chiudiamo gli occhi, e culliamoci in un dolce sogno: si apre dinanzi a noi un grande schermo bianco e su di esso, nel prodigio che si rinnova ad ogni ora, vediamo succedersi, ravvivati dal miracolo del technicolor, i quadri più straordinari, con un continuo passaggio di cose e di segni che, dopo il primo sbalordimento cominciamo a riconoscere. Ed ecco, sagomati e aspri, i due postulati base, ed ecco le coppie di parallele cavalcate dalle trasversali, ed ecco gli angoli alterni e i corrispondenti saltellanti ma in continua bega di coabitazione, ed ecco i coniugati che da buoni consorti, van sempre accoppiati, ma si guardano in cagnesco l’uno da una parte e l’altro dall’altra della loro obbligata residenza... La scena prosegue con l’arrivo dei triangoli... per primo arriva, tutto sbilenco e zoppo, il triangolo scaleno... e dopo una danza di definizioni, preceduto da alcuni squilli, ecco il principe di sangue reale, triangolo isoscele, vivacissimo e sorridente, tutto azzimato e col vertice sempre in movimento. Egli precede di poco l’entrata di Sua Maestà il triangolo equilatero che infatti arriva trionfalmente, da tutti salutato e inchinato. Ma il suo trionfo è subito contrastato dall’arrivo del suo avversario, del pretendente al trono, il triangolo rettangolo, che arriva nella gloria del suo angolo retto, a cavallo del più formidabile argomento: il teorema di Pitagora... Lo seguono, a cavallo dei due teoremi di Euclide, le sue creature predilette, i due cateti, mentre un po’ indietro, sopra un cocchio rilucente, la suocera ipotenusa col muso arcigno, avanza, temuta ed ammirata.
Ed ecco che Sua Maestà e il pretendente si guardano e si sfidano: il duello sembra inevitabile. I fautori dell’uno e dell’altro si schierano ai lati; i due contendenti si armano delle formule più taglienti e più penetranti, e già si dispongono all’azione. Ma ad un tratto, Sua Maestà, che per battersi meglio ha abbassato l’altezza su una base, getta un grido disperato: «Ah vile! tu mi hai distrutto! io sono tradito! l’altezza, la mia altezza, la metà di un mio lato, e gli altri miei lati hanno stretto alleanza con te, hanno formato due triangoli rettangoli... Povero me! avevo il tradimento in casa, e non me n’ero accorto!».
Costernazione fra i fedeli: gli ottoni e i tamburi ritmano una marcia solenne, quasi funebre. Sua Maestà, che il technicolor rende più rosso di una fiamma sta per abdicare.
Ma proprio in questo momento, una nuvola dorata scende sul gruppo, si apre su di esso, e il buon padre Euclide, col barbone lungo, più bianco della neve, appare ai contendenti, che, alla subita apparizione si prostrano, col viso a terra.
«Pace, pace, figli miei! - dice, scandendo le parole. - Non litigate, non disprezzatevi l’un l’altro! non cercate di togliervi reciprocamente lo scettro che io vi ho dato. Io vi ho legati l’uno all’altro, parallele, trasversali, triangoli di tutte le specie: se cadesse uno di voi, cadreste tutti. La sorte di uno è la sorte di tutti. Ma voi non potete cadere, perch’io vi ho creato, e io vi ho creato immortali. Vi ha creato il genio, che è l’espressione di Dio sulla miseria della terra. Senza di voi, o parallele, senza di voi, o triangoli, la scienza tutta cesserebbe di esistere. Pace, pace! non imitate gli uomini che son sempre in guerra: voi siete l’aristocrazia del mondo, e siete eterni... Gli uomini diventano eterni quando cessano di essere uomini, per diventare anime. Pace!».
La voce tace, la nuvola si richiude e svanisce.
Tutti si alzano, i rivali si stringono la mano, abbracciano, mentre si alza un coro di letizia.
Madama Ipotenusa sul suo cocchio si stringe al seno le due creature che non possono separarsi da lei: le proiezioni dei due cateti.
Secondo l’abitudine ormai tradizionale dei film italiani la parola Fine è scritta in inglese The end.
Noi apriamo gli occhi, ce li stropicciamo ben bene per toglierci la stanchezza e il barbaglio del colore che ancora ci affascina e ci disturba, e formuliamo un pensiero un po’ ardito, questo: che il breve film apparsoci nel rapido sogno, è certo più bello e più interessante di quelli che si producono alla Mecca di Hollywood.