Mariuccia la bbella

Giuseppe Gioachino Belli

1835 Indice:Sonetti romaneschi IV.djvu sonetti letteratura Mariuccia la bbella Intestazione 22 dicembre 2024 75% Da definire

Er passaporto der Milanese Le mormorazzione de Ggiujano
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1835

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MARIUCCIA LA BBELLA.

     È una bbella regazza scertamente:
Cqui ppoi nun c’è da repricàcce1 affatto.
Lei se pò vvenne2 p’er vero ritratto
Der paradiso o ppoco indiferente.3

     L’unica cosa..., ma nnun guasta ggnente,
Pare che ffrigghi er pessce e gguardi er gatto,4
Ch’abbi un occhio ar bicchiere e un antro ar piatto,
Ch’uno azzénni a llevante, uno a pponente.

     Sì, gguarda un po’ in ner buzzico,5 ma cquesto,
Siconno mé, l’ajjuta e jje dà ggrazzia
Ppiù de la bbocca e ttutto quanto er resto.

     Perché la bbocca cór barbòzzo6 e ’r naso
Pàreno un chincajjùme7 che sse sdazzia,8
Lettre de stampa messe inzieme a ccaso.9

29 settembre 1835.

Note

  1. Replicarci.
  2. Si può vendere.
  3. O consimil cosa.
  4. In questo e ne’ tre seguenti versi, dicesi per vari modi [tutti comunissimi] essere ella losca.
  5. Vaso di latta da tenere olio a mano, per uso minuto e continuo.
  6. Mento.
  7. [Paiono un chincagiume: una cassa di chincaglierie.]
  8. [Quando] si sdazia.
  9. [Come appunto si vedono sulle casse che hanno viaggiato.]