Manuale teorico-pratico per la coltivazione della vigna latina/I/VI
Questo testo è stato riletto e controllato. |
◄ | I - V | I - VII | ► |
CAPITOLO VI.
Piantagione della vigna.
66. — Per far bene gl’incombenti che seguono occorrono più persone, perchè son molte le faccende da spicciarsi in una sola volta. Conviene prima di ogni altro disotterrare i maioli.
67. — Un operaio pertanto scelga e scarti i maioli ad uno ad uno, e li recida con un taglio preciso, come fu indicato (50), nel punto ove il legno dividesi con la talea, per ridurli a zampa di cavallo, e li immerga in una poltiglia composta d’acqua e di sterco vaccino, nella quale essi dovranno restare fino al momento che si debbono portare sul luogo della piantagione.
68. — Un secondo operaio segni lungo la direzione dei fili di ferro i punti precisi ove debbono essere piantati i maioli, tenendo la distanza di centimetri 70.
69. — A quell’operaio tenga dietro un altro che col palo di ferro, o trivello, faccia un buco perpendicolare ad ogni cannuccia che incontra.
70. — Deponga poi un quarto operaio una zampa di cavallo per ciascun buco, prendendolo dal primo operaio.
71. — Un quinto accomodi la zampa di cavallo in modo che siano sotterrate due gemme, e la terza sporga due centimetri da terra. Poscia, essendo munito di un cesto di terriccio finissimo, misto a concio complesso, ne lascerà scivolar giù alcune manate nel buco ove fu accomodata la zampa di cavallo.
72. — Venga in fine il capovignaiolo a compiere l’operazione munito di un recipiente d’acqua.
73. — Questi accomoderà la zampa di cavallo in piedi in esatta posizione e vi pigerà ben bene tutt’attorno la terra.
Tale pigiamento è assolutamente indispensabile per impedire che fra la zampa di cavallo e la terra non entri l’aria, la quale, per quanto è amica delle foglie, altrettanto è nemica mortale delle radici.
74. — Poscia lascerà cadere adagio adagio un filo d'acqua intorno alla zampa di cavallo, perchè la terra asciugandosi aderisca maggiormente alla pianticina.
75. — Per dar termine all’operazione non avrà da far altro che recidere la talea sotto la gemma soprastante all'unica che viene a lasciarsi sopra terra, adempiendo la regola del taglio razionale insegnato in principio (19).
76. — Infine, coprirete la gemma conservata con una manata di finissima sabbia e terriccio scioltissimo preparato in apposito recipiente.
77. — Ad alcuni sembrerà che la vite piantata con due soli occhi sotterra sia tenuta un poco troppo superficiale; ma ciò, oltrechè è conforme ai principii della scienza, combina con la pratica dei più accreditati viticultori.
Il professore Cantoni ci assicura che il frutto arriva tanto più tardi quanto più profondamente sono state piantate le viti, e quindi suggerisce piantarle a 15 centimetri di profondità, che equivale al sotterramento di due gemme.
78. — Per piantare la vigna adunque abbisognano sei opere, le quali riesciranno in un giorno ad assestar bene una superficie di mille metri quadrati contenente 1500 viti: che se la vigna fosse più grande, per ogni 1500 viti abbisognerebbe una squadra di sei operai che attendesse ciascuna agli incombenti sopra descritti, ovvero la stessa squadra potrebbe ripetere il lavoro per tanti giorni quanti sono necessarii.
79. — Prima d'incominciare un tal lavoro è mestieri aver provveduto tutto ciò che sopra venne indicato, e cioè:
- a) Palo di ferro, o gualetro.
- b) Acqua per la poltiglia e per inaffiare le piante.
- c) Recipiente adatto per immergere le talee nella poltiglia.
- d) Un vaso per inaffiare.
- e) Sterco di vaccina per la poltiglia.
- f) Millecinquecento cannuccie o punte di canne di circa 50 centimetri.
- g) Due carriole di terriccio finissimo misto al concio complesso (161, 162).
- h) Altre due carriole di sabbia fina mista a terriccio scioltissimo.
- i) Due cesti pel trasporto dell’occorrente sul luogo dell’operazione.