Lyrica/Libro primo/Una villa

Libro primo - Una villa

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Libro primo Libro primo - Serenitas

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UNA VILLA


     Risonava di risa e di canzoni,
Splendea di lumi gai,
E spesso il carrettier giù dalla via
A notte alta sentia
Que’ canti, quelle faci
Liete brillar fra gli alberi guardava
E dicea soffermando: ecco una stanza
Di fortunati.
             O donna, i baci tuoi,
I tuoi perfidi baci han seminate
Queste ruine!
             È taciturna ed erma
Oggi la casa: chiuse
Le finestre, le porte,
E par che con la gelida

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Sua man l’abbia per sempre
Suggellate la Morte.

     Eppur vivono tutti i già felici
Abitatori. — Il parco intorno intorno
Silenzioso e denso
Verdeggia e incolto: pe’ diffusi rami
Gemono a notte gli usignuoli e il vento,
Pei deserti vïali
Cresce ogni erba selvaggia a suo talento.

     Molte cose ricopre, altre cancella
Il tempo, o donna. In questi ermi sentieri
Più non son l’orme dei tuoi passi brevi
Onde già fra le tenebre
Strisciando, trepidando,
Come una bianca visïon movevi
Al convegno d’amor. Ma il giorno appresso
Mentre, sopita ancora,
Forse i baci sognavi e le paure
Delizïose, una novella rea
Sussurrata pian pian, cauta, implacabile
Per la città correa
E col tuo nome il nome
D’un altro..... Ah, invan ti celi,
Invali fidi alla notte il tuo segreto,
Supplicando discreto

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Lo sguardo della luna!
Sul tuo dolce peccato
Immobil, senze lagrime
Uno sguardo nell’ombra ha vigilato.

     Ed or dove sei tu? T’accorda ancora
Sue gioie il mondo, o la sua mesta pace
Ti diede Iddio? — Novelle
Di te più non intesi: eppur pensando
Quel tuo pallido viso,
Pensando il tuo natante occhio amoroso
E il tuo corpo leggiadro e flessüoso,
Altra da quel che fosti
Te immaginar non so. Come la stanca
Spigolatrice pei solchi bruciati
Cerca le rade spighe
Cadute ai mietitori,
Così tu, nel silenzio
Della tua vita solitaria, or cerchi
Qualche rado fantasma entro il passato;
E più d’ogni speranza
È soave al tuo cor la ricordanza
Del tuo dolce peccato!