Lucrezio tradotto da Alessandro Marchetti con Fedro/Notizie di Alessandro Marchetti

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Notizie critiche di Lucrezio Protesta del traduttore
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NOTIZIE

DI

ALESSANDRO MARCHETTI.

SEcondo il Quadrio, Tito Giovanni Scandianese, fu traduttor di Lucrezio. Così esso nella sua lettera a Pietro Giovanni Ancharani, premessa alla sua Fenice: ben è vero, che non poco ho dubitato dare alle stampe questo picciol parto, bramando prima mostrare al mondo cose di più lungo studio; e Lucrezio tradotto, ampliato e comentato da noi.

Altra sposizione di Lucrezio in prosa: Sposizione di tutta l’Opera di Lucrezio, nella quale si disamina la dottrina d’Epicuro per Girolamo Frachetta da Rovigo. In Venezia per Pier Paganini 1589.

Lucrezio della Natura delle cose libri VI. tradotti da Alessandro Marchetti. In Londra per Giovanni Piccard 1717. - Quest’opera per lo più si stampò con data mentita. Il Marchetti avea cominciato in verso sciolto un poema filosofico, che lasciò per morte imperfetto. Tradusse anche Virgilio, ma non passò il quarto libro. [p. xii modifica]

Nacque in Pontormo, Castello del Fiorentino nel 1632. Dalla mercatura e giurisprudenza passò alla poesia e matematica. Professor di filosofia in Pisa ebbe grandi contrasti col Viviani e col Grandi. Emerse traducendo Lucrezio. Il Lazzaroni lo criticò amaramente. Ma con buona pace di questo Maceratese Professore di Padova, il Marchetti per comune opinione è ottimo traduttore. Così avess’egli più riguardo avuto alla religione, ed al buon costume ponendo in gran luce i passi più seducenti di Lucrezio, senz’apporvi alcuna annotazione. Cosimo III. gran Duca, e pio Sovrano non volle accettarne la dedica, nè mai permise che quella traduzion si stampasse. Paolo Rolli l’ebbe manoscritta, e il primo la pubblicò. Morì in patria nel 1714.

La vita più lunga del Marchetti col catalogo delle sue opere è nel Tomo 21. del Giornale de’ Letterati d’Italia; e nel Tomo 2. del Fabroni Vitæ Italorum doctrinæ excellentium.