Luci veloci/Quinta sintesi
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Quinta sintesi
Stessa stanza inondata dal sole del tramonto.
Musoduro
invisibile, dalla strada con voce e ciabattino di mendicante arabo:
Allah! Kerim! Ja Kerim Allah! (Silenzio) Kerim Allah! (Entra, seguito da Floflò e Perlina, camuffate da mendicanti arabi galabieh e burnuss rattoppati e polverosi).
Il filmista di guerra
sguiscia fra le loro gambe, balza a tre metri, si volta e li punta con la sua macchina:
Permettere. Pochi secondi. À tout seigneur tout honneur. Conosco la loro celebrità. Sarete ricompensati. Ditta Rodi. (Esce)
Perlina
esitando:
Hai sentito papà? Ditta Roll. Eccoci di nuovo in casa nostra. La nostra terribile stanza ci riafferra per sempre.Musoduro
Ero sicuro invece di venire qui a mendicare nella sede provvisoria di un pascià rimasto senza casa.
Floflò
La casa è intatta. Un po’ bruciacchiata. In fondo ci si stava bene. Ma che fame!
Perlina
Queste poche monete ci basteranno per oggi. Te ne occupi tu, Floflò.
Floflò
Sì. Vado a cercare Fatma. (Nella buca per le lettere cade un grosso plico) Come vedi, papà, la vita ha già ripreso. Viene certamente dall’Italia. Che gioia! Che conterrà? Ha l’aria di essere pieno di buone notizie.
Floflò
Non toccarlo, te ne prego. E’ indirizzato a me. Faccio io.
Floflò
Fa pure. Ma presto, apri e leggi.
Musoduro
Perché esiti tanto?
Perlina
Quel plico pieno... d’ignoto... mi fa paura. Sì, mi fa paura.
Musoduro
Perlina
Dio, che sforzo!
Apre la cassetta e prende il plico.
Floflò
leggendo l’intestazione:
Viene dal notaio di Roma.
Perlina
come morfinizzata dal plico che sta aprendo, cade più che non si segga sul divano. Durante la lettura il suo viso si scolora.
Floflò
indispettita:
Dal momento che non si può saper nulla me ne vado in camera mia.
Perlina
con angoscia:
Una novità, una bella novità. Una stupefacente novità che mi dà una infinita gioia. E’ il notaio che mi assicura e conferma i miei diritti all’eredità di Gianni.
Musoduro
Ciò mi fa piacere. Potrei morire anche domani senza il tormento di lasciarti in balia della povertà.
Perlina
sprofondandosi di nuovo nella lettura, con risate di angoscia:
Via, oggi mi vogliono soffocare di emozioni. Che tortura, che peso nel cuore! Siamo forti. Ormai posso parlare. Ecco di che si tratta, papà. Tu, caro Musoduro, tu, papà mio, tu, secondo queste carte, tu, tu non sei più mio padre!
Musoduro
Queste parale, Pedina, continuano un mio sogno di trent’anni fa. Avevo venti anni, a Roma, ero ammalatissimo. Non mi fu possibile sapere la verità della tua nascita. Ora finalmente so che mia figlia è realmente morta.
Perlina
Allora, allora, papà... io non avevo il diritto di manifestarti, come feci, la mia immensa tenerezza.
Musoduro
Non torturarti, non lacerarti il cuore, Perlina! Vedi, malgrado il dolore rimango fermo e lucido in questa nuova atmosfera la cui atroce luminosità mi brucia la pelle. Non temere. Sei sempre la mia compagna, il mio secondo cuore, quella che cercavo dovunque e che ho trovato. Ma non ti accarezzo, né ti accarezzerò più, come una volta. Ti perdo come figlia mia. Ti ritrovo diversa, ma più vicina alla mia anima e ancor più mia.
Perlina
Dimmi papà, ero colpevole quando ti baciavo la fronte, e ogni sera, sulla bocca, prima di addormentarmi? Poiché non ero tua figlia, i miei baci celavano certamente un desiderio di amore colpevole.
Musoduro
Floflò
Si può sapere cosa conteneva il famoso plico?
Perlina
Nulla... Nulla d’importante, Floflò. Ci verrà forse un po’ di denaro dall’Italia.
Floflò
Sia lodato Iddio!... Bene! Bene! Bene! (Battendo le mani) Ed è il denaro che vi dà queste facce da funerale? Siete poco allegri. Vado a prendere il fresco in giardino. (Esce)
Perlina
Fra poco s’innalzerà la voce di Muezzin. Trema. Sembra estenuata. Come ieri. Altalenava melodiosamente la voce verde intorno al balconcino di legno rozzo che inanella il grande minareto. Ecco si spande, scende e sfiora gli altri minareti che si svegliano gemendo. Questi, come lunghi tubi di vetro nero, soffiano in alto immense e tonde malinconie di cristallo azzurro. La sera è una moschea di marmo, lavata e sonora. Il giorno ha deposto sulla soglia dell’orizzonte le sue babbucce di polvere cenere e infamia.! L’aria è purissima.
Musoduro
Ma io non odo nulla, assolutamente nulla. Dimmi, tu ascolti dei suoni vivi o ricordi dei suoni morti?
Perlina
Musoduro
Ma ora tu l’odi veramente come ieri?
Perlina
Sí.
Musoduro
Io non odo nulla, poiché il mio udito è da tempo rovesciato all’interno, mentre il mio olfatto, divenuto visionario, precisa, distingue tutti, tutti gli odori del Suk! Questo è l’anice del bar!... Rosmarino! Aglio! Benzoino! Tabacco! Catrame! Zafferano! Cuscuss ammuffito! Gaggie! Ammoniaca! Frittelle! Pani all’olio!
Perlina
Le terrazze arabe rispondono tutte alla voce del grande minareto. Ognuna offre al sole un suo credente curvo inginocchiato o ritto la faccia allo zenit. Da quelle mille bocche salgono mille voci meste che unendosi formano un concerto ardente e guerriero, fiero e lamentevole, intimo e cosmico.
Musoduro
Dio! Come sei lontano da me, Perlina! Ti sento piena di spazio bianco!
Perlina
No, papà! Non sono lontana. La mia anima di ieri è dentro il mio corpo d’oggi meno modificata di lui.
Musoduro
Perlina
Non sangue, ma sciroppo di pessima qualità.
Musoduro
Ora il muro è certamente ridivenuto un muro onesto, e non ha più nulla di comune con l’altro. (Un silenzio. Poi, con forza.) Ogni atmosfera impone la sua morale, assolve o condanna la vita neutra, colorandola di virtù o peccato, nobiltà o bassezza.
Perlina
Mahmud mi disse ieri: «Se prelevo un diritto sulle bische per difenderle dalla polizia come sottocapo del quartiere, perché non mi salutano come il Principe di Monaco? Non sono forse un benefattore io che, mediante una semplice minaccia, vieto ad un dongiovanni prepotente di tormentare una ragazza onesta?». Gli risposi: «Però voi prelevate a vostro vantaggio un secondo diritto su ciò che avete incassato dalle bische?». Allora, Mahmud scattò: «Via, non scherzate, signorina. Sono un uomo d’onore! Consegno al capo del quartiere nostro tutto il denaro fino all’ultimo centesimo?»
Musoduro
Cosí, spostandosi, l’onestà muta di aspetto e di leggi.
Perlina
Ma, dimmi, rubare è sempre rubare in qualsiasi atmosfera?
Musoduro
con sforzo angoscioso:
Sss...sì! Però il furto, che implica audacia pericolo e muscoli pronti, è meno odioso del furto vile generato dalla pigrizia come barare al gioco e sfruttare le donne.Perlina
con ansia:
Uccidere è sempre uccidere, cioè delittuoso, in qualsiasi atmosfera?
Musoduro
No!
Perlina
Già!... (Un silenzio) Infatti... in guerra si può, si deve uccidere! (Un silenzio) Ma, dimmi, (con angoscia delirante) amore è sempre, sempre un bene?... Un diritto di tutti? Oggi come ieri, sempre, sempre, sempre?
Musoduro
con passione:
Si!
Perlina
Ah!
Scoppia in pianto di gioia.
Sipario