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B. Data di nascita

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B.

Data di nascita.


Non si ha nessuna notizia esplicita sulla data della nascita del Basile. Io l’ho perseguitato nei varii luoghi, dove lo sbalestrò la sua vita avventurosa, colla speranza di vederne riportata una volta l’età. E ho riscontrato i fuochi di Zuncoli, Cariati, Lagonegro, Aversa; ma invano; perchè questi censimenti non caddero mai negli anni, nei quali il Basile si trovava in quei luoghi.

E, anche a fare congetture, ci troviamo imbrogliati; perchè i passi delle opere del Basile, sui quali potremmo fondarci, si contradicono. Nel brano autobiografico, già citato, delle Avventurose disavventure, egli racconta che

Nel mezzo del camin di nostra vita

si dette agli studii di poesia; ma, provata avversa la sorte in Napoli, ne uscì, e andò peregrinando per l’Italia, si recò a Venezia, e, finalmente, a Candia, come militare; finchè tornò poi, vecchio infermo,

La ’ndi già mossi più robusto il piede1.

Il mezzo del cammino della vita, secondo la comune accettazione, sono i 35 anni. E in questo tempo, sarebbe dovuto partire da Napoli. E, giacchè nel 1607 stava ancora a Candia, e nel 1608 era tornato a Napoli, supponendo a dir poco, cinque anni di peregrinazioni, dovremmo dedurne che nel 1608 avesse intorno ai quaranta anni, e che fosse nato tra il 1568 e 1570.

Ma ecco che, in un punto d’un altro suo libro, egli, parlando del tempo che giunse in Candia, accenna «alle tempeste che nei primi anni della sua giovinezza gli mosse ingiuriosa fortuna2». Ora, come conciliare i primi anni della sua giovinezza, coi 35 anni, che avrebbe dovuto avere, quando lasciò Napoli? [p. cxciv modifica]

E non basta. Nel 1608 egli stampò a Napoli un poemetto, intitolato Il Pianto della Vergine. Di questo poemetto fece una seconda edizione a Mantova nel 1613; e lo stampatore diceva che questo poemetto fu mandato alla luce la prima volta «quasi nella fanciullezza dell’autore». E colle stesse frasi, l’editore napoletano delle Avventurose disavventure, nel 1611, accennava alle opere antecedenti del Basile, stampate nel 1608 e 1609. — Ora come, se intorno a quel tempo doveva avere, a dir poco, quaranta anni, poteva essere negli anni della fanciullezza?

Per questa via, dunque, non si giunge a nulla. Ma forse può conchiudersi qualche cosa per un’altra via.

Il Cortese dice in un suo poema d’essere stato amico del Basile fin da fanciullo:

               Che la fortuna amico me facette,
               Da che jeva a la scola, peccerillo3.

Amico, dunque, e, parrebbe, compagno di scuola. Ora queste amicizie non nascono se non fra coetanei. Determinato l’anno di nascita del Cortese, si verrebbe a determinare, approssimativamente, quello del Basile.

Ma il guaio è che anche la data di nascita del Cortese è tutt’altro che sicura. Se non che, il suo nome è sui registri dei laureati dell’Università di Napoli all’anno 15974. La laurea in legge si doveva prendere a 21 anni, e difficilmente si prendeva più tardi, di poco. Il Cortese sarebbe, dunque, nato intorno al 1576. E, intorno allo stesso tempo, il nostro Basile.

A questa età ci riconduce anche ciò che sappiamo della data della nascita di sua sorella, Adriana. La quale nel 1615 trattava un matrimonio per un suo figlio, e, nel 1619, questo giovane sposava una [p. cxcv modifica]ragazza della casa baronale dei Bonifati5. Dal che parrebbe che l’Adriana non potesse nascere molto tempo dopo il 1580. Ma neanche molto prima, perchè nel 1625 sappiamo che faceva ancora dei figli6. Dunque, intorno al 1580.

  1. Avvent. disavvent., l. c.
  2. Ode, p. 36.
  3. Viaggio di Parnaso, IV, 40.
  4. L. Settembrini, Le carte della scuola di Salerno e gli autografi d’illustri napoletani laureati nell’Università di Napoli, Nuova Antologia, 1874, vol. xxii, pp. 951-2.
  5. Ademollo, o. c., pp. 207, 246.
  6. Ademollo, o. c., p. 291.