Lirica (Ariosto)/Sonetti/IX. - Non si duole di aver perduto la...
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IX. - Non si duole di aver perduto la...
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IX
Non si duole di aver perduto la sua libertá.
La rete fu di queste fila d’oro
in che ’l mio pensier vago intricò l’ale,
e queste ciglia l’arco, i sguardi il strale,
4il feritor questi begli occhi fôro.
Io son ferito, io son prigion per loro,
la piaga in mezo ’l core aspra e mortale,
la prigion forte; e pur in tanto male,
8e chi ferimmi e chi mi prese adoro.
Per la dolce cagion del languir mio
o del morir, se potrá tanto ’l duolo,
11languendo godo, e di morir disio;
pur ch’ella, non sappiendo il piacer ch’io
del languir m’abbia o del morir, d’un solo
14sospir mi degni o d’altro affetto pio.