Lirica (Ariosto)/Appendice prima - Liriche dubbie/In cosmicum patavinum carmina maledica/VIII. - Lo difende? Passa per uno...

VIII. - Lo difende? Passa per uno...

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VIII. - Lo difende? Passa per uno...
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VIII

Lo difende? Passa per uno scellerato? — Sta zitto? L’offende.

     Quando, Cosmico, i’ son a fronte a fronte
cum alcun che di te mi dica male,
io te difendo, e difender non vale;
tue spurcizie son troppo aperte e conte,
     unde le mie difese vanno a monte.
Tu non hai solo un peccato mortale,
ma tanti che di Orazio e Iuvenale
stracharebon le lingue ardite e prompte.

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     Questo conseglio ogni om saggio m’ha dato,
ch’io non ti scusi, perché ’gli è un decreto,
che chi scusa un scelesto è un scelerato.
     Se advien che in palese oda o in secreto
dir di te mal(e) starò muto da un lato;
ma el se dice: «L’aferma un che stia quieto!».
                    Or ecco quel ch’io mieto
del mio tacer; i’ veggio ch’io t’offendo,
e un ribaldo mi fo s’io ti difendo.
     Donque dir male intendo.
Tu sai quel ch’io vuo’ dir; non te sia a noia:
tu tien le forche in tempo, e ingordo il boia.