Ritorniamo al sistema più generale [1] del § 24. Scegliamo tra le [1] un certo numero di equazioni, e in queste equazioni diamo valori arbitrarii ad incognite (con indichiamo un intero non maggiore nè di , nè di ). Otterremo così un sistema di equazioni in incognite. Senz’altro supporremo che le equazioni scelte siano le prime , e che le incognite a cui sono stati dati valori arbitrarii sieno le ultime , cioè le . Nè ciò del resto diminuisce la generalità, perchè possiamo sempre ridurci a questo caso, mutando l’ordine delle equazioni e quello delle incognite. In questo modo avremo ottenuto un sistema di equazioni in incognite .
(2)
dove le sono da riguardarsi come note, perchè ad esse diamo valori arbitrarii, che ancora indichiamo con . Queste equazioni si potranno risolvere con la regola di Leibniz-Cramer del § 25, se il determinante dei coefficienti
(3)
è differente da zero. Generalmente potremo in modi molteplici scegliere le equazioni ed incognite in guisa che sia soddisfatta quest’ultima condizione. E noi anzi cercheremo di fare [p. 87modifica]tale scelta in guisa che l’intero riceva il massimo valore possibile (massimo valore, che chiameremo la caratteristica del dato sistema di equazioni). Dire che è scelto in questo modo (così da ricevere il massimo valore possibile) è come dire che i determinanti di ordine formati coi coefficienti di incognite in delle nostre equazioni sono tutti nulli (ammesso che di tali determinanti ce ne siano, cioè che , e che ), mentre almeno un minore di ordine (che, come dicemmo, possiamo supporre sia il minore (3)) è differente da zero.
In virtù dei risultati del § 24 alla delle residue equazioni () possiamo sostituire la
cioè
.
In questa equazione i coefficienti di sono tutti nulli, per quanto abbiamo detto poco sopra circa la caratteristica .
Quindi questa equazione si può scrivere:
(4)
.
Se h è la caratteristica del sistema[1]del§ 24, ed è differente da zero il determinante(3), noi possiamo alle[p. 88modifica]equazioni dopo la, sostituire le eguaglianze(4)che si ottengono uguagliando a zero glideterminanti(4)dedotti da(3)orlandocon una riga di coefficienti di una di questeequazioni, e con una colonna dei corrispondenti termini noti.
Distinguiamo due casi:
1°) Uno di questideterminanti orlati è differente da zero. In tal caso le (4) sono contraddittorie; e quindi il dato sistema [1]non è risolubile (non ammette alcun sistema di risoluzioni).
2°) I determinanti orlati sono tutti nulli; allora il dato sistema [1] si riduce a (2). Scelti arbitrariamente i valori di , si dedurranno da (2) con la regola di Leibiz-Cramer i valori di . E otteniamo così, se , un solo sistema di soluzioni di (1) e, se, infiniti sistemi di soluzioni, ciascuno dei quali è determinato dagli valori dati arbitrariamente a ciascuna delle .