Lezioni di analisi matematica/Capitolo 5/Paragrafo 18
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§ 18. - Matrici.
Si dice matrice ad righe ed colonne l’insieme di numeri o simboli, od espressioni algebriche (elementi) disposte in m righe ed n colonne1 racchiuse tra due coppie di sbarre verticali. Così ad esempio
sono rispettivamente una matrice a 3 righe e 4 colonne ed una matrice a 2 righe e 5 colonne.
Nella prima matrice gli elementi costituiscono la prima riga, o, come si suol dire, la riga d’indice 1; gli elementi costituiscono la seconda riga o la riga d’indice 2, eccetera.
Gli elementi , costituiscono la colonna d’indice 1; gli elementi costituiscono la colonna d’indice 2, eccetera.
L’elemento della prima matrice è l’elemento posto nella riga d’indice 3 e nella colonna d’indice 4.
Assai spesso gli simboli che costituiscono la matrice (gli elementi della matrice), si indicano con una stessa lettera dell’alfabeto (per esempio, con la lettera ) accompagnata da due indici che variano da elemento ad elemento; il primo è l’indice della riga, il secondo è l’indice della colonna alle quali appartiene l’elemento.
Così, per esempio, se si indicano gli elementi della prima matrice con la lettera , e si vuol seguire la convenzione ora fissata, si indicheranno gli elementi della prima riga , , , rispettivamente coi simboli , , , ; gli elementi , , , rispettivamente coi simboli , , , ; i quattro elementi della terza riga coi simboli , , , .
In generale una matrice a righe ed colonne s’indicherà:
Il simbolo indica l’elemento di una matrice, che appartiene alla riga (riga d’indice ) ed alla colonna (colonna d’indice ). Queste convenzioni si usano spesso per semplificare e rendere più chiare le notazioni.
Se , la matrice dicesi matrice rettangolare; se si usano due sbarre verticali soltanto; e la matrice dicesi matrice quadrata o determinante di ordine .
Sia un numero intero positivo non superiore nè a , nè a ; scegliamo a piacere colonne e righe tra le colonne e le righe della nostra matrice; i elementi in cui si incrociano le righe e le colonne scelte si troveranno disposti in modo da costituire una matrice quadrata (determinante) di ordine , il quale si chiama minore della data matrice.
Così, per esempio, se , si scelgano tre colonne, per esempio, la 2a, la 4a, la 5^a e tre righe, per esempio, la 2a, la 3a, la 4a.
I nove elementi determinati dalle intersezioni di dette righe e colonne formano il determinante , che è un minore del terzo ordine contenuto nella matrice considerata.
I minori del 1° ordine sono gli stessi elementi della matrice.
Tra gli elementi si una matrice quadrata di ordine sono specialmente notevoli gli elementi della diagonale principale: cioè quelli che appartengono a riga e colonna di ugual indice. Per esempio, nel determinante di ordine 4, la diagonale principale è costituita dai 4 elementi .
Diciamo che abbiamo trasposto (scambiato) due righe, per esempio la e la se scriviamo la riga al posto della e viceversa. Altrettanto dicasi per le colonne. Così, per esempio, dal precedente determinante si ottiene il determinante , trasparendo la seconda e la terza riga.
Note
- ↑ É inutile definire il significato della frase: «simboli disposti in una riga o in una colonna». Gli esempi seguenti basteranno a renderne chiaro il senso.