Lezioni di analisi matematica/Capitolo 21/Paragrafo 134

Capitolo 21 - Elementi del calcolo delle variazioni

../Paragrafo 133 ../Paragrafo 135 IncludiIntestazione 5 gennaio 2023 75% Da definire

Capitolo 21 - Paragrafo 133 Capitolo 21 - Paragrafo 135
[p. 449 modifica]

§ 134. — Elementi del calcolo delle variazioni.

) La teoria dei massimi e dei minimi si propone di trovare il valore della variabile (o i valori delle variabili) che rendono massima o minima una data funzione. Ma talvolta si presentano problemi di massimo o di minimo di un altro tipo: il problema di cercare la funzione o la curva che rendono minimo qualche integrale, p. es. la curva che passa per due punti di ascissa e che ha la minima lunghezza, ossia che rende minimo , oppure la curva passante per due punti posti ad altezze differenti, tale che sia minimo il tempo impiegato da un grave che cade da a lungo la curva, ecc., ecc.

Si voglia trovare la funzione della <math<x</math>, che rende minimo l'integrale , e che assume valori dati a priori per . Si ammetta che tale funzione possegga derivate prime e seconde finite e continue, che per la e derivate valgano nel campo che esamineremo, tutte le proprietà (continuità, ecc.) necessarie per la validità dei calcoli seguenti.

Se è la funzione cercata (supposto che esista e possegga derivate prime e seconde finite e continue), e se è una funzione con derivate prima e seconda finite e continue, nulla per e per , allora, qualunque sia il valore della costante , la funzione assume per e per i valori prefissati; e il nostro integrale, ove si ponga al posto di , ossia

diventa una funzione di che ha un minimo per .

Sarà dunque (§ 70, pag. 226):

per

ossia (§ 89, pag. 296)

per

[p. 450 modifica]che, per il teorema del § 83, si può scrivere:

per

E, osservando che per la si riduce alla , questa equazione ci dice che la funzione cercata soddisfa alla

.

Integrando per parti il secondo di questi due integrali, esso diventa:

.

Il primo termine è nullo, perchè per e per . La nostra equazione si riduce così alla:

(1)

che deve valere, qualunque sia la funzione derivabile nulla per e per . io dico che la quantità tra dovrà esser nulla, che cioè

(2)

Se infatti così non fosse, ed essa fosse differente da zero, p. es. positiva in un punto , essa sarebbe positiva in tutto un intorno di . Porremo in tal caso

nell'intervallo ,

in tutti i punti di esterni all'intervallo . 4La funzione così definita soddisfa alle condizioni citate.

Poichè è nullo fuori dall'intervallo , la (1) si riduce alla

;

ciò che è assurdo, perchè nelle attuali ipotesi, tanto quanto la quantità tra graffe sono positive in ogni punto interno all'intervallo di integrazione, cosicchè l'integrale è positivo e differente da zero. La nostra ipotesi è quindi assurda; vale [p. 451 modifica]cioè identicamente la (2), che si può scrivere esplicitamente (§ 83) così:

(2)bis

ed è quindi un'equazione differenziale del secondo ordine per la funzione cercata della . L'integrale della 82) o (2)bis conterrà due costanti arbitrarie, che si possono di solito determinare imponendo a tale integrale le condizioni di assumere i valori prefissati per , o per .

Non ci occuperemo delle ulteriori condizioni a cui deve soddisfare la funzione cercata, affinchè renda effettivamente minimo il nostro integrale.

) Talvolta ci si propone di cercare la funzione , che rende massimo o minimo l'integrale , tra le funzioni che assumono valori prefissati per , e per , e che soddisfano a un'equazione , dove è una costante prefissata a priori. Noi ci accontenteremo di enunciare che per tali problemi continui a valere il metodo del moltiplicatore indicato al § 85, , pag. 289. Che cioè si trova una condizione necessaria, a cui deve soddisfare la funzione cercata nel modo seguente. Si indichi con una costante per ora indeterminata: e, posto , si scriva la (2), come se si volesse cercare la funzione che rende minimo . L'integrale della (2) conterrà due costanti arbitrarie di integrazione, oltre alla costante . QUeste tre costanti si determinano di solito ricordando che la per o per deve asumere i valori prefissati, e che essere .

Esempi.

1° la teoria delle serie di Fourier si può interpretare fisicamente nel seguente modo. Se indica il tempo,, la , che ammette il periodo , può servire a misurare qualche fenomeno periodico (vibrazione di un punto, di una corda, vibrazione luminosa, ecc.). Una equazione ( intero positivo, costanti) si ritiene, come è noto dalla [p. 452 modifica]fisica, come misurante un fenomeno periodico elementare. La testè definita si riproduce, se l'angolo aumenta di ossia se aumenta di . In altre parole, in un intervallo di ampiezza , tale si riproduce volte, misura cioè un fenomeno oscillatorio, che in un intervallo di ampiezza compie oscillazioni. Il nostro risultato si può dunque enunciare cosi:

Ogni fenomeno periodico, che si riproduce dopo unità di tempo si può decomporre nella somma (serie) di infinitifenomeni periodici elementari, che nello stesso intervallo di tempo compiono rispettivamente oscillazioni. Per questa ragione si decompongono, p. es., i suoni emessi da uno strumento musicale nella cosidetta nota fondamentale e nei suoni armonici.

Oss. . Ponendo , e indicando con il tempo, si passa allo studio di fenomeni periodici, che ammettono un qualsiasi periodo (anche distinto da ). Lo stesso scopo di potrebbe ottenere variando l'unità di misura per il tempo.

Trovare la minima distanza dal punto a punto .

Ris. Si deve cercare il minimo di , ossia porre nella 82) del § 134 . La (2) diventa così: , ossia , o anche , dove è una costante arbitraria. Quindi , dove è un'altra costante arbitraria; la curva cercata è una retta. Le costanti math>m, n</math> si determinano scrivendo che essa passa per e per .

Dati in un piano verticale due punti , trovare la curva passante per e per tale che un grave, cadendo da a lungo questa curva, impieghi il minimo tempo possibile.

Assumiamo in il punto come origine, un asse delle orizzontale, un asse delle verticale volto verso il basso.

Supponiamo che la curva cercata abbia un'equazione . Noi sappiamo che la forza viva del grave di massa con indico l'arco percorso dal grave), è uguale al lavoro [p. 453 modifica]compiuto dal grave nel cadere dal punto , cioè è uguale alla proiezione sulla verticale dello spazio percorso moltiplicata per la solita costante . Ossia:

, .

Cosicchè (se è l'ascissa di ) il tempo impiegato dal nostro grave nella caduta è

.

Posto dunque nella (2) , la (2) diventa: , che si può scrivere assumendo, com'è lecito, la a variabile indipendente:

.

Posto , se ne trae , ossia .

Integrando si avrà , donde:

ossia , .

Nelle nostre ipotesi ( più basso di , asse delle volto in basso) la lungo la curva cercata è positiva. Non può dunque essere , perchè altrimenti , e il radicale sarebbe immaginario.

Dunque, , e si può porre . [p. 454 modifica]Di più ossia ; e si può porre , dove è una nuova variabile di integrazione. Si ha:

()

E quindi, sostituendo nel nostro integrale, e osservando che

,

si trova, osservando che per ,

()

Le (), () definiscono i punti della curva cercata in funzione del parametro . Tale curva è un cicloide.

Tra le curve passanti per i punti di ascissa e dell'asse delle , e di lunghezza prefissata , trovare quella che con l'asse delle racchiude l'area massima.

Ris. In §134, , si deve porre . La curva cercata deve dunque soddisfare a (2) ove si ponga , cioè alla

, donde:

.

Il primo, e quindi anche il secondo membro, sono minori di . Posto perciò

,

se ne dedurrà ..

Quindi ed . Eliminando dalle due equazioni trovate, si trova . La curva cercata è dunque un cerchio.