Sia una funzione che ammette il periodo , che cioè assume valori uguali in punti che differiscono per un multiplo di . Supponiamo che sia sviluppabile in una serie (di Fuorier):
(1)
dove assume i valori , e le sono cosanti da determinarsi. Osserviamo che il termine corrispondente ad si riduce ad ; cosicchè la (1) si può scrivere:
(1)bis
Ricordando che, se è intero, è nullo, se , ed è uguale a se , e osservando che:
,
troviamo, se sono interi positivi o nulli:
In modo simile si prova:
[p. 445modifica]Integrando la (1)bis da a , dopo averla moltiplicata per o per o per , supposto che le serie così ottenute sieno integrabili termine a termine, si avrà, ricordando le precedenti identità:
Errore del parser (errore di sintassi): {\displaystyle \left.+b_n\int_0^{2\\pi}\, \text{sen}\, nx\, \text{sen}\, mx\, dx\right\}=\pi\, b_m\, \, \, }3
Se ne deduce dunque nelle nostre ipotesi:
(2)
Noi ci chiediamo:
Quando avviene che sia vera la (1)bis, ove alla si diano i valori definiti dalla (2)?
Si può dimostrare (Dirichlet, Dini, Lebesgue) che ciò avviene in casi molto generali. Noi lo dimostreremo nel caso particolarissimo che le esistano e siano continue e quindi limitate [p. 446modifica](e necessariamente ammettano anch'essere il periodo ). Dimostriamo intanto che in tali ipotesi la (1)bis è totalmente convergente.
Sia una costante maggiore dei valori assoluti delle . Integrando per parti, si ha per :
,
donde:
ossia: ().
Similmente ; e quindi per
.
La serie a termini positivi e costanti converge, perchè la somma dei primi suoi termini vale , che tende ad per ; quindi sia la , che òa (1)bis sono totalmente convergenti.
Sia uguale al secondo membro di (1)bis. Gli integrali di si ottengono dalla (1)bis moltiplicandola rispettivamente per , e integrando poi termine a termine, perchè la (1)bis è convergente totalmente. Tali integrali sono perciò uguali a quelli di
.
Cosicchè, posto , sarà:
; ; .
[p. 447modifica]il nostro teorema sarà dimostrato, sa riusciamo a dedurne che la Dalle (3) si sa che, qualunque siano le costanti , è:
(4)
e quindi, per il risultato dell'es. 15°, pag. 58, è:
(5)
se è un qualsiasi polinomio nelle a coefficienti costanti. Supponiamo ora che la funzione (continua) sia differente da zero in un punto ; essa sarà pure differente da zero in tutto un intorno di , p. es. nell'intervallo (), dove sarà, p. es., positiva, ossia avrà un minimo positivo. Vogliamo dimostrare che ciò è assurdo. Poniamo:
(6)
dove è un qualsiasi intero positivo. La espressione tra supererà sempre e sarà maggiore di soltanto quando l'angolo varia nell'intervallo ).
Indicheremo con il massimo finito della . L'intervallo ) si può decomporre nei seguenti intervalli parziali:
Nell'intervallo è ; quindi l'integrale di esteso a tele intervallo supera . [p. 448modifica]Nei due intorni ricordati di e è , . Quindi l'integrale di esteso a questi due intorni non supera .
Consideriamo ora la parte residua . In \gamma</math> è sempre . Invece è sempre minore di in valore assoluto: cioè il suo massimo valore assoluto è un numero . Quindi la definita dalla (6) è minore di . E l'integrale di esteso a non supererà , e quindi, poichè , diventa piccolo a piacere, p. es. minore di , quando è abbastanza grande.
L0integrale di , esteso a tutto l'intervallo è uguale alla somma degli integrali di estesi ai citati intervalli parziali; ed uguale perciò alla somma:
1° di un numero positivo maggiore di ;
2° di un numero che in valore assoluto non supera ;
3° di un numero che in valore assoluto non supera .
Esso è dunque maggiore di moltiplicato per ; ciò che è assurdo, perchè noi sappiamo che esso è nullo. È dunque assurdo ammettere che non sia identicamente nullo.
Più generalmente si dimostra che: la (1)bis, i cui coefficienti siano determinati da (2) in un punto ove sia discontinua, ha per somma se questi due limiti esistono e sono finiti [purchè esistano e siano finiti anche i e ], Anche questo risultato vale del resto in casi estremamente più generali.
Note
↑Si riconosce anche direttamente che tutti i membri del secondo membro sono nulli. Il primo eccettuato.
↑In virtù delle identità scritte più sopra, nel secondo membro il coefficiente di è nullo, qualunque sia ; il coefficiente di è differente da zero (ed uguale a ) solo se .
↑Si dimostra con metodo analogo a quello seguito per la formola precedente.
↑Si suppongono questi intorni essere uno destro, l'altro sinistro, così, da essere entrambi esterni all'intervallo ().
↑Si suppongono questi intorni essere uno destro, l'altro sinistro, così, da essere entrambi esterni all'intervallo ().