Leggenda eterna/Risveglio/Accanto al foco
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ACCANTO AL FUOCO.
— «Una fiaba, una nova
fiaba, finchè l’inferno
si scatena! Non senti
che turbini e che piova?
Narra! vogliam sommergere nei sogni
il pensiero e scordar che vien l’inverno.
— «Narra! e la fiaba sia
lieta. Vieni! il camino
splende!» —
— O fratello, è triste
oggi l’anima mia
e non ha sogni. Io ti dirò la vera
storia (se pur vorrai) d’un pellegrino.
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
— Giù nella spaccatura
d’un gran monte è un sentiero;
per quel sentiero ei va.
Son le inaccesse mura
di basalto, ed il sol raro balestra
un lampo, giù per quell’abisso nero.
Va, va, sperando un’erta
improvvisa, assetato
d’un vasto arco di cielo,
della gran luce aperta,
e ad ogni seno, ad ogni piega, ad ogni
serpere dell’orribile burrato,
la speranza si affranca
di guadagnar le vette
d’oro, per una chiara
via libera, una bianca
strada immersa nel sole, e attinger l’ebbro
appagamento che il desìo promette.
Egli così procede
in quell’eterna sera;
e il baratro si attorce
assentendo alla fede
in un vicino balenar di terre
ridenti, ai raggi della primavera.
Là, in fondo alla divisa
rupe, un barlume appare;
là certo un’ampia scena
si schiuderà improvvisa
con l’infinito delle lontananze,
forse col mugghio e la magìa del mare.
No; non ancor... Ma certo
là, dietro a quello sprone,
proromperà magnifica
la gloria dell’aperto.
Laggiù, laggiù... — Ma quivi una più tetra
rupe suggella la fatal prigione...
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
O mio fratello, il nome
chiedi del pellegrino?
Ei ben sapea che a mille,
prima di lui, siccome
rincorsi cervi, giunsero anelando
alla sbarra del tragico cammino.
Pur, temerario, ei volle
sperar, sognar, che in fondo
quelle rocce cadrebbero
compiendosi il suo folle
voto, il voto di lui, l’unico, il novo
Siva, l’eletto a conquistare il mondo.
E s’affrettò, dai sogni
sospinto, a quel suggello
formidabile, intento
ad ogni svolta, ad ogni
barlume, stolto e immemore!
— «Ma il nome,
Il suo nome?» —
— Son io; sei tu, fratello! —