Le rime di M. Francesco Petrarca/Sonetto LXXXIX

Sonetto LXXXVIII Sonetto XC

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SONETTO LXXXIX.


S
Ennuccio, i’ vo’ che sappi, in qual maniera

     Trattato sono, e qual vita è la mia.
     Ardomi, e struggo ancor, com’io solia:
     4Laura mi volve; e son pur quel ch’i’m’era.
Qui tutta umìle, e qui la vidi altera;
     Or’ aspra, or piana, or dispietata, or pia;
     Or vestirsi onestate, or leggiadria;
     8Or mansueta, or disdegnosa, e fera.
Qui cantò dolcemente, e qui s’assise:
     Qui si rivolse; e qui rattenne il passo:
     11Qui co’ begli occhi mi trafisse il core:
Qui disse una parola; e qui sorrise:
     Qui cangiò ’l viso. In questi pensier, lasso,
     14Notte; e dì tiemmi il signor nostro Amore.