Le rime di M. Francesco Petrarca/Sonetto LXXVII

Sonetto LXXVI Sonetto LXXVIII

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SONETTO LXXVII.


O
Rso, al vostro destrier si può ben porre

     Un fren, che di suo corso indietro il volga;
     Ma ’l cor chi legherà, che non si sciolga;
     4Se brama onore, e ’l suo contrario abborre?
Non sospirate: a lui non si può torre
     Suo pregio, perch’a voi l’andar si tolga;
     Che, come fama pubblica divolga,
     8Egli è già là, chè null’altro il precorre.
Basti che si ritrove in mezzo ’l campo
     Al destinato dì, sotto quell’arme
     11Che gli dà il tempo, Amor, vurtute, e ’l sangue;
Gridando, D’un gentil desire avampo
     Col signor mio, che non può seguitarme;
     14E del non esser qui si strugge e langue.