Le rime di M. Francesco Petrarca/Sonetto LXXV
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Sonetto LXXV
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SONETTO LXXV.
I
O son de l’aspettar omai sì vinto, E della lunga guerra de’ sospiri;
Ch’i’ aggio in odio la speme, e i desiri,
4Ed ogni laccio onde’l mio cor è avvinto.
Ma ’l bel viso leggiadro che dipinto
Porto nel petto, e veggio ove ch’io miri;
Mi sforza: onde ne’ primi empj martìri
8Pur son contra mia voglia risospinto.
Allor' errai quando l’antica strada
Di libertà mi fu precisa, e tolta,
11Chè mal si segue ciò ch’agli occhi aggrada.
Allor corse al suo mal libera, e sciolta:
Or' a posta d’altrui conven che vada
14L’anima, che peccò sol' una volta.