Le rime di M. Francesco Petrarca/Sonetto LXXV

Sonetto LXXIV Sonetto LXXVI

[p. 78 modifica]

SONETTO LXXV.


I
O son de l’aspettar omai sì vinto,

     E della lunga guerra de’ sospiri;
     Ch’i’ aggio in odio la speme, e i desiri,
     4Ed ogni laccio onde’l mio cor è avvinto.
Ma ’l bel viso leggiadro che dipinto
     Porto nel petto, e veggio ove ch’io miri;
     Mi sforza: onde ne’ primi empj martìri
     8Pur son contra mia voglia risospinto.
Allor' errai quando l’antica strada
     Di libertà mi fu precisa, e tolta,
     11Chè mal si segue ciò ch’agli occhi aggrada.
Allor corse al suo mal libera, e sciolta:
     Or' a posta d’altrui conven che vada
     14L’anima, che peccò sol' una volta.