Le rime di M. Francesco Petrarca/Sonetto LXXIV

Sonetto LXXIII Sonetto LXXV

[p. 77 modifica]

SONETTO LXXIV.


C
Osì potess’io ben chiudere in versi

     I miei pensier, come nel cor li chiudo:
     Ch’animo al mondo non fu mai sì crudo,
     4Ch’i’ non facessi per pietà dolersi.
Ma voi, occhi beati, ond’io soffersi
     Quel colpo ove non valse elmo, nè scudo;
     Di for', e dentro mi vedete ignudo;
     8Benchè ’n lamenti il duol non si riversi:
Poi che vostro vedere in me risplende,
     Come raggio di Sol traluce in vetro.
     11Basti dunque il desio, senza ch’io dica.
Lasso, non a Maria, non nocque a Pietro
     La fede, ch’a me sol tanto è nemica:
     14E so, ch’altri che voi nessun m’intende.