Le rime di M. Francesco Petrarca/Sonetto LXXIII

Sonetto LXXII Sonetto LXXIV

[p. 77 modifica]

SONETTO LXXIII.


Q
Uando giugne per gli occhi al cor profondo

     L’immagin donna, ogni altra indi si parte;
     E le vertù che l’anima comparte,
     4Lascian le membra quasi immobil pondo:
E del primo miracolo il secondo
     Nasce talor: che la scacciata parte,
     Da sè stessa fuggendo arriva in parte
     8Che fa vendetta, e ’l suo esilio giocondo.
Quinci in duo volti un color morto appare:
     Perchè ’l vigor, che vivi gli mostrava,
     11Da nessun lato è più là dove stava.
E di questo in quel dì mi ricordava
     Ch’i’ vidi duo amanti trasformare,
     14E far, qual'io mi soglio in vista fare.