Le rime di M. Francesco Petrarca/Sonetto LXXII
Questo testo è incompleto. |
Sonetto LXXII
◄ | Sonetto LXXI | Sonetto LXXIII | ► |
SONETTO LXXII.
P
Iù volte Amor m’avea già detto, Scrivi, Scrivi quel che vedesti, in lettre d’oro;
Siccome i miei seguaci discoloro,
4E ’n un momento gli fo morti, e vivi.
Un tempo fu che ’n te stesso ’l sentivi,
Volgare esempio all’amoroso coro:
Poi di man mi ti tolse altro lavoro;
8Ma già ti raggiuns’io mentre fuggivi.
E s'e begli occhi, ond’io mi ti mostrai,
E là dov’era il mio dolce ridutto,
11Quando ti ruppi al cor tanta durezza,
Mi rendon l’arco ch’ogni cosa spezza,
Forse non avrai sempre il viso asciutto:
14Ch’i’ mi pasco di lagrime, e tu ’l sai.