Le rime di M. Francesco Petrarca/Sonetto CXXX
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Sonetto CXXX
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SONETTO CXXX.
A
Mor; che vedi ogni pensiero aperto, E i duri passi onde tu sol mi scorgi;
Nel fondo del mio cor gli occhi tuoi porgi
4A te palese, a tutt’altri converto.
Sai quel che per seguirti ho già sofferto:
E tu pur via di poggio in poggio sorgi,
Di giorno in giorno; e di me non t’accorgi,
8Che son sì stanco, e ’l sentier m’è troppo erto.
Ben vegg'io di lontano il dolce lume
Ove aspre vie mi sproni, e giri:
11Ma non ho, come tu, da volar piume.
Assai contenti lasci i miei desiri,
Pur che ben desiando i’ mi consume;
14Nè le dispiaccia che per lei sospiri.