Le rime di M. Francesco Petrarca/Sonetto CVIII
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Sonetto CVIII
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SONETTO CVIII.
Q
Uanto più disiose l’ali spando Verso di voi, o dolce schiera amica;
Tanto Fortuna con più visco intrica
4Il mio volare, e gir mi face errando.
Il cor, che mal suo grado attorno mando,
È con voi sempre in quella valle aprica
Ove ’l mar nostro più la terra implica:
8L’altr’jer da lui partimmi lagrimando.
I’ da man manca, e’ tenne il cammin dritto:
I’ tratto a forza, ed e’ d’Amore scorto:
11Egli in Gierusalem’, ed io in Egitto.
Ma sofferenza è nel dolor conforto:
Che per lungo uso già fra noi prescritto,
14Il nostro esser’ insieme è raro, e corto.