Le rime di M. Francesco Petrarca/Sonetto CVI
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Sonetto CVI
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SONETTO CVI.
L
’Avara Babilonia ha colmo ’l sacco D’ira di Dio, e di vizj empj e rei
Tanto, che scoppia; ed ha fatti suoi dei
4Non Giove, e Palla, ma Venere, e Bacco.
Aspettando ragion mi struggo, e fiacco:
Ma pur novo Soldan veggio per lei;
Lo qual farà, non già quand’io vorrei,
8Sol’ una fede, e quella fia in Baldacco.
Gl’idoli suoi saranno in terra sparsi,
E le torri superbe al ciel nemiche;
11E i suoi torrier di for, come dentr’, arsi.
Anime belle, e di virtute amiche
Terranno ’l mondo; e poi vedrem lui farsi
14Aureo tutto, e pien dell’opre antiche.