Le rime di M. Francesco Petrarca/Sonetto CLVI

Sonetto CLV Sonetto CLVII

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SONETTO CLVI.


P
Assa la nave mia colma d’oblio

     Per aspro mar' a mezza notte il verno
     Infra Scilla, e Cariddi; ed al governo
     4Siede ’l Signor', anzi ’l nemico mio:
A ciascun remo un pensier pronto, e rio,
     Che la tempesta, e ’l fin par ch’abbi' a scherno:
     La vela rompe un vento umido eterno
     8Di sospir, di speranze, e di desio.
Pioggia di lagrimar, nebbia di sdegni
     Bagna, e rallenta le già stanche sarte;
     11Che son d’error con ignorantia attorto:
Celansi i duo mei dolci usati segni:
     Morta fra l’onde è la ragion', e l’arte.
     14Tal, ch’incomincio a disperar del porto.