Le rime di M. Francesco Petrarca/Sonetto CLVII
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Sonetto CLVII
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SONETTO CLVII.
U
Na candida cerva sopra l’erba Verde m’apparve con duo corna d’oro
Fra due riviere all’ombra d’un' Alloro,
4Levando ’l Sole alla stagion' acerba.
Era sua vista sì dolce superba,
Ch’i’ lasciai per seguirla ogni lavoro:
Come l’avaro, che ’n cercar tesoro
8Con diletto l’affanno disacerba.
Nessun mi tocchi, al bel collo d’intorno
Scritto avea di diamanti, e di topazi;
11Libera farmi al mio Cesare parve.
Ed era ’l Sol già volto al mezzo giorno;
Gli occhi miei stanchi di mirar, non sazi;
14Quand’io caddi nell’acqua, ed ella sparve.