Le rime di M. Francesco Petrarca/Sonetto CCXXIV

Sonetto CCXXIII Sonetto CCXXV

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SONETTO CCXXIV.


C
Ara la vita, e dopo lei mi pare

     Vera onestà, che ’n bella donna sia.
     L’ordine volgi: e’ non fur, madre mia,
     4Senz’onestà mai cose belle, o care:
E qual donna si lascia di suo onor privare,
     Nè donna è più, nè viva; e se qual pria,
     Appare in vista, e tal vita aspra, e ria
     8Via più che morte, e di più pene amare:
Nè di Lucrezia mi meravigliai;
     Se non, come a morir le bisognasse
     11Ferro, e non le bastasse il dolor solo. Vengan quanti filosofi fur mai
     A dir di ciò, tutte lor vie fien basse;
     14E quest’una vedremo alzarsi a volo.