Le poesie religiose (1895)/Charitas
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CHARITAS
Male a vigili studj, ad opre altere
Cerca felicità chi da repente
Smania sedotto dietro ignee chimere
4Sproni la mente.
Come di parchi cibi e schietti umori
Paga è natura, perchè amica e fida
Con le vene di foco e il crin di fiori
8Sanità rida,
Felicità, chi ben l’estima, assai
Poco ne chiede, perchè al nostro tetto
Ospite arrivi, e di benigni rai
12Ne allieti il petto.
Lei semplicetta alle infrequenti soglie
Amiche all’onestà, grate alla pace,
Dove non mai d’immoderate voglie
16Fumi la face,
Amor conduce, che di maritali
Gioghi non solo e d’almi parti ha cura,
Onde i secoli vince e le mortali
20Specie infutura.
Ma, dispergendo con serena faccia
I tracotanti sogni e i dubbj lenti,
In operosa fratellanza abbraccia
24Tutti i viventi.
Però che tutto, in qual sia loco e forma,
In onda, in aria, in ombra, in luce immerso,
Tutto l’agitatrice anima informa
28Dell’universo;
E sia che in membra coerenti o sparte
Vario s’intrami, e il moto occulti e il senso.
Sente, spira, si nutre, è viva parte
32D’un corpo immenso.
O carità, per te sconfitta cade
L’ira, che sul confin torbido eretta
Incaina le genti, e d’empia clade
36Le messi infetta.
Disserransi al tuo piè gl’invidi chiostri
Ch’alle genti, alle specie un dio prescrive:
Ecco, scevra di vincoli e di mostri
40Iside vive.
Sconfinasi la terra, apresi il polo,
S’avvivan gli astri al tuo soffio fecondo,
E d’una sola forza e d’un cor solo
44Palpita il mondo.
O di luce e d’amor fonte infinita,
Per te santo è il dolore, utile il vero;
Solo per te dell’universa vita
48S’apre il mistero.