Le pitture notabili di Bergamo/XXXIX

XXXIX - S. Maria Maddalena

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S. MARIA MADDALENA.


XXXIX.


D
A una Confraternità di Disciplini fabbricata prima picciola, con l’approvazione di Cipriano Longo Vescovo di Bergamo, nel 1336. poi riedificata e ridotta all’ampiezza d’oggi nell’anno 1363. con tre Cappelle di fronte. Sopra gli archi delle quali si affacciano entrando in Chiesa tre gran Quadri a fresco, colla quadratura intorno, di mano del valente Gio. Batista Bascheni d’Averara; avendovi in quel di mezzo, che tiene tutta la testata della Cappella maggiore, con grazioso artifizio figurata la Santa Penitente in piede presso alla bocca della spelonca; e rivolta a un Messo Celeste, inviatole a consolarla dall’Eterno Padre assiso sulle nubi in numerosa gloria di ben atteggiati Angioletti. In uno dei laterali vi è rappresentato il Lazzaro risuscitato; e nell’altro un’altra Storia del Nuovo Testamento, e sotto in due corrispondenti finte nicchie, due Virtù morali a chiaroscuro.

Nel Quadro del Coro, per la picciolezza non troppo appropriato al sito, espresse il Zucchi la detta Santa Penitente genuflessa sulle nubi in gloria; e corteggiata da un Angioletto per banda. All’Altare in cornu Evangelii si vede la B. V. col Bambino in mezzo alle SS. Maria Maddalena ed Appollonia, con sotto alcuni divoti Disciplini, parte scoperti, e parte incappucciati; e a quello della parte opposta, la medesima B. V. col Puttino fra i SS. Giovachino, [p. 77 modifica]e Giuseppe, e dietro a quelli S. Anna e davanti a piede due leggiadri e scherzevoli Fanciullini, Opere ambedue ignote a tempera del 1522. Lateralmente alle pareti della Chiesa sta appeso il Quadro della S. Appollonia legata da un Manigoldo, mentre un altro le va strappando i denti dalle mascella; in cui con sì viva espressione colorì il Cifrondi il barbaro trattamento del Ministro contra quell’innocente Verginella, che muove l’animo a tenerezza.

Passato l’Altar laterale dalla banda del Vangelo si trova una Porta, e tosto una scala, per cui si sale al vago e spazioso Oratorio de’ Disciplini della Maddalena. Egli è ornato di nobili Pitture a olio e a fresco, degne da vedersi. Spicca fra gli altri all’Altare una ben intesa e ben colorita produzione del Polazzi nella Vergine in alto col Bambino in braccio, e con corteggio di Angeli, e sotto a destra la Maddalena, e a sinistra S. Antonio di Padova. Il dirincontro, dove la Maddalena ugne i piedi al Redentore, seduto a mensa col Fariseo, è opera studiata e finita, e delle migliori del Carobbio. I due laterali sono di Francesco Cappella: nell’uno effigiò il Crocifisso con sotto la Maddalena, Sant’Appollonia, ed alcuni Disciplini; nell’altro la Vergine col Puttino, S. Giuseppe, S. Anna, ec.

Nel Soppalco si distinse il Parodi con una gran Medaglia contornata da quattro Ovati: esprimendo in essi quando la Maddalena è divenuta penitente; quando il Salvatore è introdotto da Marta e da Maddalena nella propria loro abitazione; quando [p. 78 modifica]questa colle altre Sante Donne s’incammina con unguento prezioso alla volta del Sepolcro di Cristo; e quando questi risorto da morte le apparve in sembianza di Ortolano. Finalmente nell’accennata Medaglia si vede la Maddalena sollevata alla gloria del Paradiso dagli Angeli. Nelle quali operazioni sebbene vi si vegga l’Uomo grande che le ha condotte, sembra tuttavia che vi manchi alcun poco di quella accuratezza e risalto grazioso che pose l’Autore ne’ Freschi di Casa Cossali, e Mazzoleni, e spezialmente in quelli de’ Co. Romilli.

Passando per la Porticella di fianco nel Cortile dello Spedale, istituito per li mentecatti e indeboliti, si osservi a sinistra in capo a una Scaletta, la tenera e ben disegnata Maddalena a mezza figura dipinta in muro a fresco nel 1544. sopra la Porta della Cancellerìa, senza il nome dell’eccellente Artefice. E dentro alla Cancellerìa medesima si contemplino i due squisiti Ritratti di Casa Bonometti, uno di Gio. Batista, zio del Cardinal Ricci, nato di una Cavalieri di Bergamo; l’altro di un suo Figliuolo giovanetto, che colla destra tiene un libro, e colla sinistra il cappello disteso e appoggiato al petto; Opere ambedue del famoso Antonio Van Dych, fatte in tempo che si trattenne quì in Bergamo in detta Casa, che fu l’anno 1633. e legate col restante della facoltà Bonometti al Pio Luogo. E quinci uscendo, veduta la Colonna che è allato alla vicina Chiesa di S. Alessandro, eretta nel 1614. in memoria di quella antica, che dicesi quivi in vicinanza atterrata dal detto Santo, per l’idolatrico culto che prestavasi alla Statua che v’era in cima [p. 79 modifica]di Crotacio, creato Duca di Bergamo da Probo Imperatore nel 280. di alcuni pezzi scanalati della quale è per la maggior parte composto il fuso della moderna; e veduta altresì quella antica e degna Pittura a fresco, dirincontro al Sagrato della suddetta Chiesa, dove si rappresentano i Reggenti del Venerando Consorzio seduti a trattare degli affari d’esso Pio Luogo, istituito nel 1363. con l’approvazione di Lanfranco Salvetti Vescovo; e lateralmente i SS. Alessandro in abito di guerriero, e Lorenzo (Opera che è stata deturpata, per avernela voluta, a titolo di più lungamente conservarla, velare tutta con colori a olio) entreremo nella dirimpetto insigne e maestosa Chiesa Prepositurale di

S. ALESSANDRO IN COLONNA.