Le pitture notabili di Bergamo/LXXII
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SANTA CATERINA.
LXXII.
Entrando in Chiesa il Sant’Antonio di Padova, che tiene in mano la recisa gamba di un Giovane, per riattaccargliela, è polito e corretto disegno, ma colorito di una tinta più forte, che vaga, del Cav. Petrini Luganese: di cui parimenti è all’Altare opposto il San Vincenzo de’ Paoli; ove si comprende che il fare di questo Pittore era il dipignere una o due Figure al più, e queste tolte dal naturale, e situate nel medesimo piano; e non l’impegnarsi in lavori d’invenzione, e di più Figure, poste in piani diversi, come è il presente. Il Crocifisso alla Cappella, che ne succede, è plausibile studio di Francesco Polazzi. Il Martirio della S. Vergine Titolare, espresso vivamente, ma non senza qualche crudezza, nella Tavola del Coro, vien dal pennello di Francesco Fontebasso. La SS. Annunziata all’Altare che seguita riconosce per Autore Francesco Cappella, che la condusse sullo stile del Maestro, il famoso Piazzetta. Il gran Quadro appeso interiormente sopra la Porta sembra nobile ed elegante composizione del Talpino: ma per l’altezza del sito mal si può accorgere, se veramente sia suo, o di alcuno de’ di lui Figliuoli, assistiti dal Padre in quest’Opera. Proseguendo il viaggio, poi voltando a mano manca, dopo poco tratto di strada si arriva al Monastero de’
CELESTINI.