Le pitture notabili di Bergamo/LXXI

LXXI - Paradiso

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LXX LXXII
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PARADISO.


LXXI.


D
I Monache dell’Ordine de’ Servi di Maria Vergine, piantata sotto il Vescovo Gabrieli l’anno 1498. e resa con istucchi dorati ed altri ornamenti assai vaga e brillante, con due nobili Altari, chiusi da cancellate di ferro, ricche di ottone e ben travagliate. Ove all’Altar maggiore mirasi una bella e corretta Assunzione di Maria Vergine al Cielo di Autore, che finora ignoriamo. La Gita di Maria Vergine in Egitto, che si vede in alto dalla banda dell’Epistola, fu lodevolmente dipinta da Carlo Ceresa, siccome ancora la Pietà, che le risponde verso la Porta della Chiesa. Il Quadretto, che sta appeso sotto la predetta Andata in Egitto, ove il Crocifisso staccatosi dalla Croce medica la gamba impiagata a San Pellegrino Laziosi, è condotto con aggiustata e disinvolta maniera da mano ignota.

Stimabile altresì è la tavola del secondo Altare, in cui è rappresentata la Vergine addolorata: ma di maggior valore e perfezione sono i sette Misterj dolorosi che la ricingono, espressi in picciole e spiritose Figurine da pennello probabilmente diverso. Non si ommetta di osservare nella volta di un Parlatorio del Monastero il rispettabil Fresco di Paolo [p. 138 modifica]Cavagna, in cui decorosamente ed al vivo si vede rappresentata Bersabea nel Bagno, che si rivolge sorpresa alla comparsa di Davide, mentre altri nascosti dietro al troncoFonte/commento: Pagina:Le pitture notabili di Bergamo.djvu/172 di un Albero sta osservando il fatto. Se costui è Urìa, marito di Bersabea, come sembra che sia, il Cavagna si è presa la libertà che Orazio concede ai Pittori; ma che prendere non si dovea; sapendosi dal Sacro Testo, che Urìa in quell’incontro non si trovava in Città, ma all’assedio di Rabba, sotto il comando di Gioabba; e che Davide non si accostò a Bersabea nel bagno, ma se ne invaghì mirandola dall’alto della Reggia, e sì mandò per essa. Di quì seguitando avanti, si osservi la Facciatina dell’ultima Abitazione a sinistra, dipinta a buon fresco colle due Deità Pagane, colorite a giallo scuro da pennello maestro; e col Quadrettino di grandezza poco più che palmare, in cui è dipinta la Vergine col divino Infante, allato ai SS. Giovannino, e Caterina della Ruota. Uscendo della Porta del Borgo, si trova a sinistra in poca distanza la Chiesa Prepositurale di

SANTA CATERINA.