Le odi di Orazio/Libro primo/XXVI
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XXVI
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XXVI.
Caro alle Muse tristezze ed ansie
Ai venti audaci portar nel cretico
Mar lascio; qual re sotto l’Orsa
4Impauri le gelide steppe,
Qual mai terrore Tiridate abbia
Non curo. O lieta di fonti limpidi,
Intessi al mio Lamia d’apríci
8Fiori intessi una bella ghirlanda,
O Pimplea dolce; senza te inutili
Son le mie lodi: con nuova cetera
E con lesbio plettro alle tue
12Suore e a te consecrarlo si addice.