Le dieci mascherate delle bufole mandate in Firenze il giorno di Carnovale l'anno 1565 - Versione critica/Mascherata IX

Mascherata IX

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Mascherata VIII Decima, e ultima Mascherata


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M A S C H E R A T A.   IX.

D E L L' I L L U S T R I S.  E T  E C C E L.

s i g n o r  p r i n c i p e.

di Firenze.


FF
U questa di tutte l'altre più riccha, e piu vaga quanto era più ornata di lavori, e fornimenti naturali, et che realmente tali erano, quali si dimostravano, ne apparenti, ne finti, e lavorati con arte grandissima. Erano finti sei Tritoni del qual nome (come appresso i poeti si legge,) è chiamato il Trombetta di Netunno Iddio del Mare, di cui, e di Salatia Ninfa Marina era figliuolo i quali perseguitavano Miseno, detto da Vergilio nel. VI. delle Eneide, essere stato il Trombetta di Ettore, et quindi poi morto quello da Achille essersi accostato a Enea; il quale Miseno sedeva in su la bufala con questo habito, che qui appresso si dichiarerà, insieme con gl'altri sopradetti Tritoni.

Habito di Miseno,


H
Aveva detto Miseno in capo un cappello di teletta d'Argento, fatto à guisa di Elmo, e ricamato tutto con trine d'oro, adorno con mascherette, e svolazzi di velo d'oro, e la sua maschera mostrava di gridare. In dosso haveva un busto increspato di tela d'argento, e le

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spalle e braccia à guisa d'homo armato con suoi braccialetti, et cadevangli da li lati due foglie grandi à guisa di frappe pur di tela d’argento, foderate di Ermisino cangiante, e profilate intorno di trina d'Oro. Il qual habito veniva di poi coperto in su le spalle da un mantellino di tela d'oro e turchina, ricamata tutta à foggia d'un'gran nicchio, con una legatura dinanzi pure di detta tela, che gli attraversava il petto. Haveva in gamba calzari di raso bianco, e parimente i calzoni del medesimo con vergole d'oro ricamati, et in mano una tromba torta d'oro brunito, laquale gli serviva insieme per pungetto della sua bufola. La bardella dove sedeva, era figurata à un scoglio composto tutto di spugnie, coralli, chiocciole, Madreperle, Lupicanti, Granchi, Gamberi, Muschio di Mare, Galiga, et altre cose simili tutte naturali, e cosi erano le staffe: cosa in vero rarissima, e bella, e tutto fu ordine, et inuentione di questo l'Illustrissimo Principe. Era il pettorale pieno di Nicchi, Coralli, Chiocciole granchi,e simili cose marittime. La qual Bufola con le maschere, che gli seguivano appresso venne coperta fino in su la piazza, sotto una Nugola di diversi veli di piu colori, e di sopra appariva un Arcobaleno.

Haibito de Tritoni.


L
E sei maschere, che rappresentavano Tritone, erano in questa forma vestite, e prima

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portavano in testa cappelli di seta turchina, e fila d'argento, et in fronte un Nicchio di Madreperla orientale, dentrovi la perla nera, e naturale di grandissimo prezzo, e detta chioma era circundata attorno di Galiga di Mare, fatta di seta verde, et oro tirato, e di Muschio contrafatto nel medesimo modo, distinte, et ornate con molte gioie orientali, e li orecchi a guisa di mostri marini lavorati, e ricamati di tela d'argento. Era la maschera loro fatta del colore della Madreperla con la barba lunga di seta turchina, e fila d'argento, alle quali erano appicchate chioccioline bianche con perle picciole orientali: e cosi erano del medesimo modo alle ciglia. In dosso havevano una corazza di tela d'argento ricamata d'oro, e di seta di diversi colori, et al petto tenevano un pescie chiamato Razza tutto ricamato. e trapuntato di seta à i capezzoli delle poppe pendevano duoi Nicchi di tela d'oro ricamati, et attorno al collo mostravano esser pieni di scaglie di pesci, fatte tutte di teletta d'argento, e trapuntate di seta, et le frappe di detta corazza erano vagissimi ricami appresentanti varie code di pesci. da l'una, e l'altra delle spalle si scorgeva una gran testa di Pescie, onde pareva che uscissero per la bocca di essa le braccia loro, et era lavorata di teletta d'argento, e d'oro, aombrata con punti di seta, dalla qual testa per insin al gombito erano coperte le braccia di tela d'oro tutta ricamata, e sfondata dove di [p. 43 modifica]

sotto appariva un manichino di teletta d'oro rossa, ricamato tutto di perle con i suoi guanti appresso messi d'argento à foggia di scaglia di pescie. Sopra il detto habito appariva un cordone di seta turchina ornato di Chiocciole picciole; alla fin'del quale era legata una lunga Chiocciola fatta di Madre perla, la quale serviva per tromba: ccsi in su la spalla sinistra stava una Chiocciola orientale indanaiata, laquale serviva per borchia alla legatura del mantellino, che dopo alle spalle pendeva, arrivando con l'altra legatura sotto al braccio destro: il qual mantellino era aperto nel mezzo, tal che se ne facevano due lembi, i quali nel muoversi del cavallo venendo a sventolare scoprivano il sopradetto ornamento del dosso. rendevano vago,e molto piacevole al vedere tutto questo abbigliamento; cosa non piu usata da altri; et era detto mantellino di tela d'oro turchina, rappresentante il colore dell'acqua del mare pieno di ricami ricchissimi, di Granchi, pesci di varie sorti, Gamberi, e di aguglie, ricchi, et altri ornamenti di mare fatti tutti di telette di varij colori, rassimiglianti detti pesci; i quali sembravano essere di basso rilievo, et il rovescio di tale habito era di tela d'oro rosso, con un certo d'oro atorno per suo finimento. Dalla sinistra spalla si rigirava per infin'al destro fianco una cintola di teletta d'oro: drento alla quale tra varij ricami vi erano scompartite maestrevolmente Chiocciole, pesci, [p. 44 modifica]

et altre cose di diversi colori e telette. Dalla cintura per infino a'piedi era finto finire in coda di pescie pure di tela d'argento ricamata à scaglie filettata con cordone d'argento turchino; et erano l'una in modo sopraposta all altra che imitavano naturalissimamente le vere de pesci: lo stremo della qual coda veniva con tal arte à terminare, che copriva non solo il piede del mascherato, ma la staffa ancora, che non apparivano pur li staffili di esse: E tutto questo lavoro era con diversi colori di seta profilato, et adombrato. Teneva ciaschuno di questi nella destra man'un'Tridente, la cui hasta era d'argento brunito, e la forcella del mezzo era di oro medesimamente brunite, le due delli estremi una d'argento e l'altra di ferro; denotanti percio il mare i fiumi, e li stagni.

I cavalli loro havevono ornata la fronte con ornamento, che rassembrava un'scoglio, onde uscivano branche di corallo naturale, Chiocciole, nicchi, e altre cose di mare: in vece di piume tenevano un gran ceſìsto di Galiga fatto di ſeta uerde & oro tirato. Le teſtiere erano di velluto turchino ricamate a pesci di teletta d'argento, tramezzati con Chiocciole, et altri si fatti ornamenti. iquali nel medesimo modo seguivano in su le redine con fiocchi di seta turchina·, e fila d'argento. La sella era di velluto turchino, ricamata à pesci Granchi, Nicchi, et altri simili ornamenti detti di sopra; et atorno per [p. 45 modifica]

finimento un cerro di fila d'argento, e frangia del medesimo. Il pettorale era di teletta d'oro, e d'argento ricamato, e da ciascheduno de'lati destro, e sinistro era un Lupicante fatto d'argento brunito, da'quali veinva messo in mezzo un granchio marino d'oro parimente brunito finito à torno con frangie d'oro e seta turchina, la groppiera del cavallo era un Lupicante su la teletta d'oro, et il capo turchino: dalle cui bocche usciva la coda del cavallo, la qual era di teletta d'argento del medesimo ricamo, che le code de'Tritoni, e assembrava propriamente quella de'cavalli marini. Di qui pendeva ancora à guisa di festone un vago ornamento di velluto turchino, ricamato à granchi di teletta d'oro e pesci di teletta d'argento, proffilati tutti, e adombrati con frangie d'oro e punti, e seta pagonazza, et arrivava dall'altra parte per infino alla sella.

Habiti delli Staffieri.


L
I Staffieri erano parimente sei, figurati esser fiumi con l'habito loro, ilqual mostrava quelli esser nudi, incoronati di canne palustre, e delle medesime cinti. e questi portavano i Tridenti de'Tritoni, coperti da una nugoletta maestrevolmente fatta, tal che discernere non si poteva quello portassero in mano, perfino che arrivati in su la piazza sparita via tal nugola gli porsero ciascheduno il suo, a'lor signori.