Le cento novelle antiche/Novella XXXV
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Anonimo - Le cento novelle antiche (XIII secolo)
Novella XXXV
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Qui conta del maestro Taddeo di Bologna.
NOVELLA XXXV.
Maestro Taddeo leggendo a’ suoi scolari in medicina, trovò che chi continovo mangiasse nove dì petronciano1, diverrebbe matto. E provavalo secondo la fisica. Uno suo scolare, udendo quel capitolo, propuosesi di volerlo provare. Prese a mangiare de’ petronciani et in capo di nove di venne dinanzi al maestro, e disse: maestro, il cotale capitolo che leggeste non è vero; però ch’io l’hoe provato, e non sono matto. E pur alzossi, e mostrolli il culo. Scrivete, disse il maestro, che tutto questo del petronciano è provato; e facciasene nuova chiosa.
Note
- ↑ petronciano; in Lombardia melanzana. Fu chiamata anche mela insana. Avrebbe mai così fatta denominazione indotto mastro Taddeo in una tal credenza?