Le cento novelle antiche/Novella LV

Novella LV

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Qui conta d’una Novella di uno uomo di corte che avea nome Marco.


NOVELLA LV.


Marco lombardo savissimo più che niuno di suo mestiero fu un dì domandato da un povero orrevole uomo e leggiadro, il quale prendea i danari in sagreto da buona gente, ma non prendea robe. Era a guisa di morditore, et avea nome Paolino. Fece a Marco una così fatta quistione, credendo che Marco non vi potesse rispondere. Marco, disse elli, tu se’ lo più savio uomo di tutta Italia, e se’ povero, e disdegni lo chiedere: perchè non ti provvedesti tu sì che tu fossi sì ricco che non ti bisognasse di chiedere? E Marco si volse d’intorno, poi disse cosi: altri non vede ora noi, e non ci ode. E tu come hai fatto? E ’l morditore rispose: ho fatto sì ch’io sono [p. 75 modifica]povero. E Marco disse: tiello credenza1 a me, et io a te.


Note

  1. tiello credenza; tienlo segreto.