Lascia l'isola tua tanto diletta (Simioni)
Questo testo è stato riletto e controllato. |
◄ | Come lucerna all'ora mattutina | Una ninfa gentil, leggiadra e bella | ► |
Questo testo fa parte della raccolta Opere (Lorenzo de' Medici)/III. Rime
xlvii
Sonetto fatto in sul Rimaggio.
Lascia l’isola tua tanto diletta,
lascia il tuo regno delicato e bello,
Ciprigna dea, e vien sopra il ruscello
che bagna la minuta e verde erbetta.
Vieni a quest’ombra, alla dolce auretta
che fa mormoreggiare ogni arbuscello,
a’ canti dolci d’amoroso uccello;
questa da te per patria sia eletta.
E, se tu vien’ tra queste chiare linfe,
sia teco il tuo amato caro figlio,
ché qui non si conosce il suo valore.
Togli a Diana le sue caste ninfe,
che sciolte or vanno e senza alcun periglio,
poco prezzando la virtú d’Amore.