Labuntur anni
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Questo testo fa parte della raccolta XIII. Da 'Psiche'
XXXIII
LABUNTUR ANNI
Un vento nero, vestito di morte,
un vento nero mi spira d’intorno,
e mi contrista ogni ameno soggiorno,
c piú lo fuggo, m’incalza piú forte.
De lore liete, che fúr le piú corte,
quel vento nero mi sbarra il ritorno;
ne mai si cheta per lume di giorno,
anzi ogni notte mi picchia a le porte.
Et! una notte (deh! questo si faccia)
rotti i serrami, entrerá discortese
quel vento nero per darmi paura.
Ma gli dirò con aperte le braccia:
— Eccomi pronto a mutar di paese:
portami, o vento, a la mia sepoltura. —