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nnessa alla storica villa di Careggi esiste una vasta tenuta, la quale, sebbene non abbia più la grande estensione che volle darle il Cav. Sloane, pure è per importanza e per vastità sempre superiore a quella che i Medici ebbero in questa località. Parte in piano, parte sulle adiacenti colline, esistono dieci grandi ed ubertosi poderi nei quali prosperano la vigna, e l’olivo ed i frutti d’ogni genere, mentre i grani crescono rigogliosi e danno abbondantissimo raccolto. Sulla pendice del poggio di Montevecchi è anche un ampio tratto di bosco, avanzo della fitta selva che in antico ricopriva i fianchi del monte.

Usciti appena fuori dal cancello del parco corrispondente [p. 52 modifica]sulla via di Terzolina, per andare al borghetto di Careggi, è il vasto e comodo edifizio delle scuderie adattato per qualunque più ricco servizio.

Più avanti ancora, nella piazzetta che potrebbe dirsi il centro di Careggi, sorge la fattoria o casa d’amministrazione della tenuta di Careggi.

Però questa destinazione è di data affatto recente e la grandiosità della fabbrica, la sua costruzione maestosa, denotano chiaramente com’essa fosse in altri tempi una villa, o, come trovasi descritta all’archivio della Decima, un palagio da signore.

La sua forma difatti ricorda quella d’un castello munito di alta torre, di mura massicce, con cortili, volte ed ampi saloni e, visto dalla strada che costeggia il torrente Terzolle, l’edifizio si presenta con una massa maestosa e severa che ricorda appunto i castelletti dei nostri dintorni.

Dai documenti dell’archivio delle decime si rileva come ai primi del XV secolo il palagio che si diceva La Torre fosse di proprietà dei frati Serviti della SS. Annunziata che ebbero vari possessi in questa località. Però la costruzione è molto più antica e ci richiama all’epoca in cui ebbero a Careggi palagi, case e terre le celebri famiglie Vecchietti, Guidalotti e Pilli. Di quest’epoca lo dimostrano gli avanzi del cortile interno chiuso in parte e in parte distrutto, le porte e le finestre coll’architrave poggiato su mensolette, la massiccia torre e le fortissime mura.

Nell’agosto del 1475, Lorenzo de’ Medici volendo accrescere il suo possesso di Careggi, acquistò il palagio della Torre e dichiarò nella sua denunzia agli ufficiali della Decima che lo aveva pagato la metà più di quel che non valesse per fare [p. img modifica]
Carocci La villa medicea di Careggi (page 68 crop)
Carocci La villa medicea di Careggi (page 68 crop)
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Carocci La villa medicea di Careggi (page 69 crop)
Carocci La villa medicea di Careggi (page 69 crop)
[p. 53 modifica]elemosina ai frati1. Questo nuovo acquisto fu fatto da Lorenzo, non solo per accrescere i beni della sua villa, quanto perchè ad accogliere i molti ospiti che la famiglia Medicea riceveva e tratteneva a Careggi, era divenuta insufficente la villa di Cosimo il Vecchio.

La villa della Torre, cacciati i Medici da Firenze fu confiscata e venduta dai Magistrati dei Ribelli ad Alfonso di Filippo Strozzi2 che sulla torre ed in varie parti del fabbricato appose i propri stemmi.

Però, quando Alessandro de’ Medici, tornò in Firenze per opera delle soldatesche del Papa e dell’Imperatore, gli Strozzi si trovarono nelle stesse condizioni dei Medici e la villa loro, confiscata dal primo Duca di Firenze, fu di nuovo e per sempre aggregata alla tenuta di Careggi della quale ha fino ai nostri tempi seguito le sorti.

La trasformazione di questo edifizio che per lungo tempo serbò la forma d’un grazioso castello, dev’essere avvenuta attorno al 1500 alla quale epoca risalgono i finestroni col frontone e il davanzale sostenuti da ricche mensole scolpite che si veggono sulla facciata della fabbrica. Anche oggi sarebbe cosa facile, e possiamo aggiungere lodevole, il restituire il palagio della Torre ad uso di villa rendendoli la vaghezza delle sue forme primitive. Sarebbe uno dei tipi più caratteristici, più poetici e più gentili di quei palazzi fortificati, di quei castelletti che popolavano le campagne fiorentine e che le antiche famiglie costruivano, tenendo conto del sentimento artistico del tempo e del bisogno di premunirsi da sorprese e da scorrerie che nei tempi delle fazioni e delle guerre fra vicine città erano così comuni.

Regina delle ville di questi luoghi, quella di Careggi ha [p. 54 modifica]attorno a sè un gran numero di stupende villeggiature, che danno a questa collina un carattere di eleganza, di opulenza e di ricchezza che rallegra e che conforta.

La situazione poi di Careggi si presta a meraviglia anche a passeggiate pittoresche nei dintorni di Firenze.

A pochi passi di qui, nella valle di Terzolina, sul Montevecchi o alle pendici di Monte Girello, par d’essere addirittura in qualche lontana regione tra la quiete de’ monti e la poetica solitudine delle valli.

Bellissime e piacevoli gite possono poi farsi a piedi o in carrozza in molte altre interessanti località come Cercina, Castiglione, Castello, La Petraja, la Castellina, Quarto, Serpiolle, Rufignano che sorgono sulle colline prossime a Careggi.


Note

  1. [p. 82 modifica]. . . . «Comprai da’ Frati de’ Servi di Firenze per accomodità e per far limosina a detti frati chè lo comprammo per la metà più che non valeva.» (Portata di Lorenzo di Piero de’ Medici)
  2. [p. 82 modifica]Alfonso di Filippo Strozzi, compra da’ Sindachi o ufiziali de’ Ribelli dell’erede di Lorenzo di Piero de’ Medici (Decima).