La stazione estiva di Montepiano/XIII

§ 13 — Fu Montepiano regione lacustre?

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XII XIV

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§ 13. — Fu Montepiano regione lacustre?

La configurazione topografica della valle, che va per gran tratto verso Castiglione, i detriti e residui di vario genere, i ciottoli arrotondati che vi si trovano sparsi qua e là, danno all’osservatore, anche non troppo acuto, un’idea sicura che quassù in tempi antichissimi dovette aversi un limpido e purissimo lago come se ne vedono [p. 63 modifica]nella regione svizzera Alpina e anche nei nostri Appennini.

Valida prova di questo asserto è il nome del corso d’acqua che scorre all’uscita della valle: Sètta.

Ha questo nome la sua origine da sectum tagliato?

Deriva invece da septum circondato, assiepato?

Nell’uno e nell’altro caso serve al nostro assunto. A non gran distanza da Montepiano, dove la valle si ristringe e diviene una vera gola, i monti che le fanno corona son costituiti da materia molto friabile e sono assai elevati, essendo segnata sulla carta topografica militare l’altezza di m. 909.

Uno di questi monti, il Barbabianca, franò in tempi antichissimi e le rovine si addensarono nella vallata occupando l’alveo del fiume. Fu ciò causato da un movimento tellurico sismico, da piogge lunghe, insistenti?

Son fatti che tuttodì avvengono.

Non è gran tempo che dal poggio di Frassignoni, poco distante da Pracchia, si staccò una frana che, occupato l’alveo del Reno, fece sì che le onde dovettero arrestarsi e superar poi l’ostacolo sopravvenuto, recando non lieve danno alla linea ferroviaria. Per fortuna l’opera dell’uomo tolse via, in breve, aiutata dall’erosione delle acque, questo inconveniente.

Staccatasi dal Barbabianca, chi sa mai quale immensa falda, rovinò sul torrente sottoposto, portando seco e bosco e macigni sicchè questo fin d’allora si chiamò septus, ora Setta, circondato, assiepato. Dietro questa gran chiusa, le acque correnti si fermarono, si elevarono sino a raggiungere il livello dell’argine formatosi. Così la valle da fertili e verdi prati, divenne un lago dalle onde cristalline.1 [p. 64 modifica]

Se l’appellazione invece deriva da sectus (tagliato, segato), ciò dovette essere, perchè formatosi il lago, le acque, o solo naturalmente di per sè, o con l’aiuto della mano dell’uomo, come alla chiusa della Gonfolina, limarono, segarono il gran vallo ed ebbero libero il corso volgendosi al piè dei monti verso nord-est.

A poco per volta là dove agitavan le pinne le trote saporose e gli altri individui del muto gregge, tornarono a verdeggiare l’erbe smaltate di fiori, nuovamente vi si fe’ udire il muggito del pio bove e il belato della tenera agnella.

Ad ogni modo questa dovette essere un tempo regione lacustre.

Numerose erosioni prodotte evidentemente dalle acque, si trovano ancora in molti luoghi a considerevole altezza sopra il livello del piano.

Scassando i terreni si son trovati spesse volte lontani dal fiume, depositi di sassi arrotondati e di ghiaia. Hannovi sulla sinistra del villaggio alcuni terreni ortivi che si chiamano ancora Lago. Perchè? Parimente al di là di Montepiano, sopra la vecchia strada per Castiglione, a circa cento metri sul livello della Setta si trovano dei macigni erosi e forati dalle acque.

Non è gran tempo che in quel luogo, ove per lo scheggiato calle, la rumorosa frana battè, stette sul fondo della vallèa, si scoprirono sotto l’alveo, al Mulinuccio, molti abeti giganteschi. La speculazione s’impadronì subito della scoperta: parecchie di quelle piante, che, chi sà quanti secoli addietro, stormivano al soffiare dei venti adriatici, furono scavati e segati per lavori di lusso.

Questo legname rinvenuto dopo tanto tempo, tolto all’alveo, si lavorava colla più grande facilità e si [p. 65 modifica]sarebbe creduto fracido al colore, mentre asciutto diveniva solidissimo.

Questo scavo di vegetali non era punto rimuneratore, perchè tali reliquie confitte tra grossi macigni erano costosissime ad estrarsi, ed il comune di Castiglione che se ne era avocato il monopolio non fece per il lato del lucro un buon interesse.

In vicinanza di detta rovina, esiste sempre, in alto, una casa detta la Serra.

Mi sembra comprovi anche questo quanto sopra abbiamo detto. Anche il fatto che la strada vecchia, tra Castiglione e la Badia, si conduceva in alto mostra che le acque antichissimamente le impedivano la prosecuzione in linea piana e diritta.

Nella storia non rimane nessun accenno preciso intorno ad un tal fatto. Il lago però è certamente esistito in tempi storici, e, come tutti i laghi di regioni piuttosto elevate, non è da confondersi con quelli dovuti ai grandi cataclismi dell’epoca quaternaria.

Note

  1. Da un manoscritto di D. Enrico Tartoni.