La scienza nuova - Volume I/Libro II/Sezione I/Capitolo III

Sezione I - Capitolo terzo - Come da questa debbano tutte l’altre scienze prender i loro principii

../Capitolo II ../Capitolo IV IncludiIntestazione 15 maggio 2022 25% Da definire

Sezione I - Capitolo terzo - Come da questa debbano tutte l’altre scienze prender i loro principii
Sezione I - Capitolo II Sezione I - Capitolo IV

[p. 238 modifica][CMA^] (a) [CAPITOLO TERZO]

COME DA QUESTA DEBBANO TUTTE L’ALTRE SCIENZE PRENDER I LORO PRINCIPII

Questi sono gli aspetti generali per gli quali questa Scienza può essere liguardata. Ma da questo stesso primo principio di tutte le divine ed umane cose gentilesche, ch’abbiamo truovato dentro questa Metafisica del gener umano, questa medesima Scienza sublime ne darà i principii di tutte l’altre subalterne, le quali la Mei afisica deve assicurare della verità di tutti i loro particolari subbietti; che saranno le prime fila con le quali si tesserà la tela di questo libro e le prime linee con le quali s’incomincia a condurre il disegno della nostra storia dell’idee.

La Logica da questa prende le sue prime idee, che si truovano tutte divine, e le prime voci, le quali si truovano tutti parlari mentali spiegati con atti mutoli.

La Morale da questa prende il suo primo principio, ch’è ’1 conato, il qual è propio della volontà libera, la qual è ’1 subbietto delle virtii e de’ vizi.

(a) [Come &’ è avvertito nelV introduzione, questo capitolo e con esso tutti quelli che accanto al numero d’ordine recano le sigle SN- o CMA^ furono poi dal V. soppressi nella redazione definitiva.] [p. 239 modifica]SCIENZE POETICHE SUBALTERNE 239

III

L’Iconomica da questa prende il timore della divinità, ch’è ’1 primo principio de’ matrimoni, i quali son il seminario delle famiglie.

IV

La Politica da questa prende il suo subbietto, che sono due spezie d’uomini che compongono le repubbliche; e incomincia dalla più nobile di altri che vi comandino, che qui si sono truovati esser que’

pauci qitos ceqiius mnavit lupiter,

a cui appresso seguirà l’altra di altri che v’ubidiscano; poiché altro non è la Politica che scienza di comandare e d’ubidire nelle città.

E qui si compierà il ramo delle scienze attive che proponemmo uscire dal tronco di questa poetica Metafisica: l’altro ramo, che pur dicemmo, delle scienze specolative comincia ad uscire da questo tronco stesso con questa serie.

La Fisica da questa Metafìsica prende i suoi pi’incipii fantasticati divini, e ’ncomincia da quello ch’i primi giganti pii appresero:

lovis omnia piena;

la qual poi con Platone terminò in una Fisica divina, da esso ragionata nel Parmenide, nei quale stabilisce l’idea eterna per principio di tutte le cose in tempo. [p. 240 modifica]240 LIBRO SECONDO SEZIONE PRIMA — CAPITOLO TEEZO

E la Fisica particolare dell’uomo prende quinci i suoi principii da questi giganti di vasti corpi e d’animi bestiali, da’ quali, come materia, col timore della divinità incomincia ad edursi la forma delle nostre giuste corporature e de’ nostri animi umani.

VI

La Cosmografia quindi incomincia dal primo cielo, che fu alle prime genti l’altura de’ monti, e dal primo mondo, che fu la loro proclività; la qual antichissima idea si conservò da’ Latini in que’ loro favellari «in mmido est» per «in proclivi est», per significar «egli è facile».

VII

L’Astronomia comincia dal principe de’ pianeti, ch’è Giove, quando il cielo regnò in terra e fu tanto benefico al gener umano che n’ebbe il grazioso titolo appo tutte le gentili nazioni di «ottimo».

Vili

La Cronologia qui pure da Giove dà incominciamento all’età degli dèi, ch’è la pianta della nostra Tavola cronologica; e Giove sarà la prima delle dodici minute epoche di altrettante divinità maggiori, le quali serviranno per determinare tal prima età del mondo aver durato novecento anni.

IX

E la Geografia finalmente, che dalle regioni e misure del cielo accerta quelle della terra, quindi incomincia dalle regioni le quali disegnavano gli auguri in cielo per prendere quindi gli auspici! di Giove, le qual’i Latini dissero «tempia ccéli», delle quali fu il primo contemplare e la prima contemplazione alla quale attesero i primi uomini al mondo. [p. 241 modifica]SCIENZE POETICHE SUBALTERNE 241

Talché queste nove scienze debbono essere state le nove Muse, le quaP i poeti pur ci cantarono esser tutte figliuole di Giove; e per tutte queste cose istesse or si restituisce il suo propio significato istorico a quel motto:

A love prhìcipium Musce.

16