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240 LIBRO SECONDO SEZIONE PRIMA — CAPITOLO TEEZO

E la Fisica particolare dell’uomo prende quinci i suoi principii da questi giganti di vasti corpi e d’animi bestiali, da’ quali, come materia, col timore della divinità incomincia ad edursi la forma delle nostre giuste corporature e de’ nostri animi umani.

VI

La Cosmografia quindi incomincia dal primo cielo, che fu alle prime genti l’altura de’ monti, e dal primo mondo, che fu la loro proclività; la qual antichissima idea si conservò da’ Latini in que’ loro favellari «in mmido est» per «in proclivi est», per significar «egli è facile».

VII

L’Astronomia comincia dal principe de’ pianeti, ch’è Giove, quando il cielo regnò in terra e fu tanto benefico al gener umano che n’ebbe il grazioso titolo appo tutte le gentili nazioni di «ottimo».

Vili

La Cronologia qui pure da Giove dà incominciamento all’età degli dèi, ch’è la pianta della nostra Tavola cronologica; e Giove sarà la prima delle dodici minute epoche di altrettante divinità maggiori, le quali serviranno per determinare tal prima età del mondo aver durato novecento anni.

IX

E la Geografia finalmente, che dalle regioni e misure del cielo accerta quelle della terra, quindi incomincia dalle regioni le quali disegnavano gli auguri in cielo per prendere quindi gli auspici! di Giove, le qual’i Latini dissero «tempia ccéli», delle quali fu il primo contemplare e la prima contemplazione alla quale attesero i primi uomini al mondo.