Giuseppe Gioachino Belli

1832 Indice:Sonetti romaneschi II.djvu sonetti caudati letteratura La predica Intestazione 2 novembre 2022 25% Da definire

Er trionfo de la riliggione Li papalini
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1832

[p. 67 modifica]

LA PREDICA

     Sta domenic’ar giorno, io cqui co’ llei,
La sorella de lei e lla cratura
Me n’agnede ar Gesù, e mme godei
Tutta la spiegazzion de la Scrittura.1

     Disse er predicatore a la sicura2
C’avanti che nnascessino l’Abbrei
E mmannassino Cristo in zepportura,
C’era un paese tutto de’ Cardèi.3

     Io però che ssò arquanto Mozzorecchio4
Che ssaprebbe trovatte er per nell’ovo,
E infilatte una gujja in un vertecchio,5

     Dico, e ddar dì accusì nun m’arimovo,
Quarmente li Cardei der monnovecchio
Se sò sparzi cqua e llà p’er monnonovo.

27 gennaio 1832

Note

  1. Costume de’ gesuiti di spiegare la Sacra Scrittura nelle domeniche, dopo vespro.
  2. Senza esitare, con franchezza.
  3. La Caldea. Caldei diconsi a Roma gl’imbecilli.
  4. Cavillatore. Dicesi di certi legulei.
  5. L’anello con che si aggrava la parte inferiore del fuso.