Er trionfo de la riliggione

Giuseppe Gioachino Belli

1832 Indice:Sonetti romaneschi II.djvu sonetti caudati letteratura Er trionfo de la riliggione Intestazione 2 novembre 2022 25% Da definire

Uno mejjo dell'antro La predica
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1832

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ER TRIONFO DE LA RILIGGIONE

     Cuer giorno che vvoleveno sti Cani1
Levà ar Zommo Pontescife lo scetro,
Lui pe’ mmette coraggio a li Romani
Fesce un giretto attorno de Sampietro.

     Che vvôi vede sartà li bborghisciani2
Sur cel der carrozzone, e avanti, e ddietro!,
E ppe’ rreliquia da bboni cristiani
Staccajje ggiù ll’ottoni come vvetro!

     Er Maggiordomo fesce3 a Ppidocchietto4
Che ddiede un bascio ar Papa: “Eh galantomo,
Cuer culo a lo sportello è un po’ ttroppetto„.

     E Ppidocchio, co’ ttutto5 er pavonazzo,
Disse in cuer tuppetuppe ar Maggiordomo:
“Zitto llì vvoi che nun capite un cazzo„.

27 gennaio 1832

Note

  1. I liberali, o rivoltosi come si chiamano.
  2. Abitanti di Borgo, presso il Vaticano.
  3. Fece, cioè: “disse„.
  4. Distinto borghigiano.
  5. Non ostante l’abito, ecc.