La mente di un uomo di Stato/Capitolo VII
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CAPITOLO VII.
CARICHI PUBBLICI.
§. 1.
PErchè le imposte sieno uguali, conviene, che la legge, e non l’uomo le distribuisca.
§. 2.
La sontuosità necessita il Principe a gravare i popoli straordinariamente, ed esser Fiscale.
§. 3.
Dallo spendere assai ne resultano gravezze, dalle gravezze querele.
§. 4.
Con la parsimonia il Principe viene ad usare liberalità a tutti quelli, a cui non toglie, che sono infiniti, e miseria a tutti coloro, a cui non da, che sono pochi.
§. 5.
Nell’esazione delle tasse, si deve soprattutto aver compassione alla miseria, e calamità de’ popoli, per mantenerli al paese più che è possibile.
§. 6.
E’ cosa conveniente aver pietà dei poveri, e miserabili; perciò nel riscuoter le tasse si deve aver loro compassione, perchè è cosa dura voler trarre donde non si può.
§. 7.
Nell’esazioni delle tasse s’abbia discrezione, e misericordia, che richiede la calamità de’ popoli, sopportandoli, e non volendo da loro più, che si può.
§. 8.
Con modi onesti, e ordinarj si riduchino le tasse al giusto, e ragionevole.
§. 9.
Gli uffiziali nei lavori pubblici si portino con umanità, e discrezione, per non esasperare i lavoratori di campagna nei tempi massime sinistri, nei quali hanno più bisogno di misericordia, che di rigidità; perchè il principale instituto de’ lavori pubblici è diretto alla salute, utilità, e bene del paese a tempi convenienti, e non per impoverire, e far vivere malcontenti gli uomini.
§. 10.
Nei lavori pubblici si trattino i lavoratori di campagna in tal modo amorevolmente, che piuttosto venghino volontarj, che forzati, dovendo esser più a cuore i comuni, e popoli, che i lavori.
§. 11.
Tali opere si conduchino col più atto, e dolce modo si può, per non far disperare gli uomini.