La mente di un uomo di Stato/Capitolo VIII

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CAPITOLO VIII.

AGRICOLTURA, COMMERCIO, POPOLAZIONE, LUSSO, VIVERI.

§. 1.

NEi Governi moderati, e dolci si veggono moltiplicare in maggior numero quelle ricchezze, che vengono dalla cultura, e quelle, che vengono dalle arti; perchè ciascuno volentieri moltiplica in quella cosa, e cerca di acquistare quei beni, che crede, acquistati, potersi godere. Onde ne nasce, che gli uomini a gara pensano ai privati, e pubblici comodi, e l’uno, e l’altro viene maravigliosamente a crescere.

§. 2.

La sicurezza pubblica, e la protezione sono il nervo dell’agricoltura, e del commercio; perciò deve il Principe animare i Sudditi a potere quietamente esercitare li esercizj loro, e nella mercanzia e nell’agricoltura, e in ogni altro esercizio degli uomini; affinchè quello non si astenga d’ornare le sue possessioni per timore, che non sieno tolte, e quell’altro di aprire un traffico per paura delle taglie; ma deve preparare premj a chi vuol fare queste cose, e a qualunque modo ampliare la sua Città, o il suo Stato.

§. 3.

Le possessioni sono più stabili, e ferme ricchezze, che quelle fondate sulla mercantile industria. [p. 494 modifica]

§. 4.

I Romani giustamente credevano, che non lo assai terreno, ma il bene coltivato bastasse.

§. 5.

Senza abbondanza di uomini mai non riuscirà fare grande una Città. Questo si fa per amore, tenendo le vie aperte, e sicure a' forestieri, che disegnassero venire ad abitare in quella, acciocché ciascuno vi abiti volentieri.

§. 6.

Nei Governi moderati, e dolci si vede maggiori popoli per esser i matrimoni più liberi, e più desiderabili dagli uomini, perchè ciascuno procrea volentieri quei figliuoli, che crede poter nutrire, non dubitando, che il patrimonio gli sia tolto, che conosce non solamente, che nascono liberi, e non schiavi, ma che possano mediante la virtù loro diventar grandi.

§. 7.

Uno Stato ingrandisce con esser l'asilo della gente cacciata e dispersa.

§. 8.

Senza campi pubblici, dove ciascuno possa pascere il suo bestiame, senza selve dove prendere del legname da ardere, una colonia non può ordinarsi.

§. 9.

Gli esili privano le Città di uomini, di ricchezza, e d’industria. [p. 495 modifica]

§. 10.

I popoli sono ricchi quando vivono come poveri, e quando nessun fa conto di quello li manca, ma di quello ha necessità.

§. 11.

Li popoli sono ricchi quando dal paese loro non escono danari, sendo contenti a quello, che il loro paese produce, e quando nel loro paese sempre entrano, e sono portati denari da chi vuole delle loro robe lavorate manualmente, di che condiscono i paesi esteri.

§. 12.

I governi ben regolati hanno canove pubbliche da mangiare, e da bere, e da ardere per un’anno.

§. 13.

I governi ben regolati, per poter tenere la plebe pasciuta, e senza perdita del pubblico, hanno sempre in comune per un’anno da poter dargli da lavorare in quegl’esercizi, che siano il nervo, e la vita della Città, e dell’industria de’ quali la plebe si pasca.

§. 14.

Le provincie, dove è danaro ed ordine, sono il nervo dello Stato.